LE PAROLE DEL GIO'
È passato poco più di un mese dalla precedente mezza, e di nuovo mi ritrovo ai nastri di partenza x altri 21 km. La scelta di questa gara era maturata già lo scorso anno quando dopo averla scartata x seguire il tentativo di primeggiare nel piede d'oro mi ero detto: il prossimo anno la voglio fare.
Questa volta ci sono attorno tanti volti noti, amici-nemici di numerose precedenti occasioni.
E là davanti, separati da una semplice striscia di nastro ma inarrivabili sportivamente il gruppo dei top, in particolare i keniani e gli etiopi... e cresce l'ansia, l'agitazione che dopo il via si tramutano in uno scatto che mi fa chiudere i primi due chilometri alle spalle della prima donna!
Il suo ritmo è troppo per me così se ne va e rimango da solo: mi dico tranquillo non hai bisogno di qualcuno che ti tiri. É come quando ti alleni da solo, in fondo la corsa è individuale.
E infatti in gara sono in sfida con me stesso, nemmeno contro il tempo che non ho guardato mai.
Con la mente torno alla mezza delle 2 perle: a farmi compagnia allora come oggi l'acqua. Ma non quella salata ma quella del lago. Percorsi tra le due gare simili, mossi con piccole ma continue variazioni di pendenza.
Ormai l'ora di gara è passata. Sento avvicinarsi i passi di un avversario, che mi guiderà proprio nella parte più dura del percorso, la salita finale che poi porta agli ultimi metri rettilinei prima del traguardo.
Non ho bisogno della conferma del tempo per essere felice: il sorriso e la gioia di aver corso e di essermi divertito sono la soddisfazione maggiore. Certo che poi vedere il crono bloccato sull'1h12'16” sono tantissima roba :)))
E anche sta volta il coach e i compagni della cardatletica possono stare tranquilli: l'obiettivo di stagione non è ancora raggiunto, dovrete sopportarmi ancora..
Giovanni Vanini
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