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SITO CARDATLETICA

domenica 10 marzo 2013

ANCONA ATTO SECONDO


Quando è destino è destino.
Non ci sono tattiche, non c'è nulla che tenga, quando una cosa non deve succedere, non succede e basta.
Prima l'impossibilità di trovare il tempo di allenarsi al meglio, poi, quando, visto che la trasferta si faceva comunque, decide di provarci, il dolore alla spalla che lo immobilizza per quasi due settimane.
Ma Enea, non si arrende e ci prova.
Lo dichiara in partenza “io ci tento, al limite mi fermo, ma ci provo”.
Troppe cose hanno remato contro e l'unica è tentare tutto e puntare all'oro.
Bella gara dove cerca e riesce ad andare via e a imporre il suo ritmo.
Ma quello che non ha nelle gambe si trasforma in acido lattico e sul traguardo viene superato di un soffio.
Alla fine sarà 4° per soli 13 centesimi, dietro anche ai due vincitori delle batterie precedenti.
Il suo 2.06”69 non basta per regalare una medaglia.
Non è arrabbiato ne deluso, è solo dispiaciuto, con la preparazione di otto mesi fa sarebbe stato tutto più semplice.
Ma un quarto posto senza allenamento è un gran risultato che lo stimolerà e lo spingerà a dare il massimo, perché, per uno come lui, ci sarà sempre una gara da fare e soprattutto una volata da vincere.



Sono passate le 15.00, l'ultima competizione della giornata è la 4x200, vero motivo della nostra incursione in terra marchigiana.
È nata così questa trasferta, con la voglia di fare gruppo e di condividere davvero la stessa gara.
Non ci sono velleità di vittoria, a differenza dell'anno passato che con un 1'47” si andava a podio, quest'anno le compagini iscritte son veramente tante.
L'obbiettivo è stare sotto 1'50”, ma soprattutto, divertirsi.
Ed è con questo spirito che si preparano, si scaldano e vanno alla camera di chiamata.
Son tesi e si vede, per i due quarti di loro è la seconda gara in pista fidal della vita, dopo quella di ieri.
Piero trema quasi, è veramente l'essenza dello sport, quello vero fatto di passione, tensione ed emozione.
Il primo staffettista è Aldo.
Alla partenza è spaesato, un altro concorrente si è appropriato della nostra corsia e non pare intenzionato a ridarcela, solo l'intervento di un arbitro fa si che ci sia consegnato il testimone numero 3, quello che ci spetta e la corsia abbinata.
Si parte, primo giro e cambio con Omar, che la speaker, leggendo il nome sulla canotta, chiama confidenzialmente Soxj.
Che in fondo è il suo nome.
Il Soxj passa a Piero che da il massimo e consegna il testimone nelle mani del presidente, che, reduce da un 800 al cardiopalma, vola al traguardo.
Obbiettivo raggiunto 1'48”00, e ampio margine di miglioramento.
Peccato che un risultato che sarebbe stato da podio l'anno passato valga solo il 14° tempo.
Escono dalla pista con un gran sorriso, convinti, non solo di aver dato il massimo, ma anche di aver mantenuto una promessa: quella di divertirsi.

È stata una splendida esperienza anche per me che, da spettatrice, ho vissuto di emozioni riflesse.

Soxj: “cioè, la Cardatletica ai campionati italiani master....cioè......la Cardatletica unica staffetta varesina presente agli Italiani..TANTA TANTA ROBA.....IMMENSI”

Enea: “un rimpianto e una consapevolezza. Il rimpianto di non aver corso come avrei potuto e voluto, la consapevolezza che il gruppo sta crescendo in maniera splendida perché fatto da belle persone”

Aldo: “ esperienza emozionante e indimenticabile. Un esperienza di cui nessun amatore dovrebbe privarsi”

Piero: “staffetta da capogiro...non solo figurato”

La nostra esperienza ai campionati italiani è appena cominciata.

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