Ieri il Giro del Varesotto si è
vestito di nuovo.
E ha scelto un vestito stupendo, un
vestito della festa.
Ieri sera il giro è sbarcato a
Gallarate, nel giorno della Tribù che corre, manifestazione
podistica di beneficenza in favore del Cesvi.
E come ho già avuto occasione di dire,
le cose che nascono con uno scopo nobile nascono sotto una stella
benevola.
Anche il clima impietoso di questi mesi
sembra pensarlo e da tregua regalando una serata dal clima ideale.
Ci sono tutti o almeno tantissimi, alla
conta finale saranno più di un migliaio i podisti, tra grandi e
piccini, che sono venuti a dare il benvenuto al Giro.
La piazza è gremita, gente, tanta
gente e musica dal vivo.
E Gallarate non è mai stata così
bella.
Partono i ragazzi ed è, come al
solito, emozionante.
Cuccioli piccolissimi, primo pettorale,
più grande di lui, anche per Leonardo mirabile risultato
dell'accoppiata Rogora Caporali, e via via a salire con l'età.
Alcuni veri fenomeni in erba, altri
degni avversari e altri ancora stoici protagonisti di pochi metri
sofferti e voluti.
È bello vedere ragazzi e bambini che
decidono di non scegliere la facile strada degli sport di squadra,
che son nobili per carità, ma spesso consentono di dividere le
responsabilità delle sconfitte ed esaltarsi di trionfi collettivi.
Correre è mettere in gioco le proprie
capacità.
Niente inganni, niente alibi, solo
cuore.
Per i nostri colori ci sono Giulio, che
si conferma un lottatore salendo decimo in classifica generale
nonostante corra con atleti di due anni e venti centimetri più di lui
che sono costretti a cedergli il passo; Gabriele, che alla sua
seconda gara in assoluto prende coscienza delle sue possibilità e
scala posizioni giocandosi la volata con il quarto in classifica
generale e che se non avesse saltato la gara di Castelletto sarebbe
probabilmente quinto e Rachele.
Rachele che arriva ultima, Rachele che
per una contrattura muscolare e dolori al piede dovuti alla crescita
ha finito il suo esonero in ginnastica pochi giorni fa.
Rachele che ha implorato l'osteopata e
la fisioterapista di darle il permesso di correre ieri.
Ieri ha dimostrato il cuore per il
resto c'è tempo.
Alle 20, 30 dopo le presentazioni di
rito dei top runner parte il giro competitivo e 5 minuti dopo quello
che sulla carta non lo è ma che scatena l'adrenalina e la
competitività di tutti i partecipanti.
Il percorso è bello, piatto, tutto
curve secche e cambi di ritmo, dopo un primo giro cittadino di lancio
si allarga restando sempre molto vicino al centro e terminando con
una sfilata per le vie più belle già percorse nel primo giro.
All'arrivo il primo è sempre lui.
Il granitico e inossidabile portacolori
della San Marco, sua altezza Marco Brambilla.
Seguito del fortissimo blogger nostrano
Matteo Raimondi, il terzo e quarto posto sono una pratica tutta
targata Casorate, la spunta Ronnie Fochi su Umberto Porrini che
precede Caldiroli Fabio di soli tre secondi.
La sfida tra Fochi e Porrini diventa
sempre più interessante, è tutto uno strapparsi il terzo posto in
classifica generale, sarà bello vedere chi la spunterà.
Da citare Alberto Varalli che, al suo
ritorno alle corse dopo lungo tempo, si aggiudica un 13° posto
assoluto di tutto rispetto
Tra le donne la regina incontrastata è
sempre lei l'immensa Claudia Gelsomino.
Claudia, atleta di levatura
straordinaria detentrice del secondo tempo assoluto dell'anno in
maratona, è il classico esempio della grandezza sposata alla
gentilezza e alla modestia, non deve dimostrare niente: lei è.
Il secondo posto se lo aggiudica
Cecilia Sampietro, seconda anche in classifica generale.
Cecilia precede una grandissima Elena
Begnis, atleta con cui bisogna sempre fare i conti.
Al quarto posto Barbara Benatti e
quinta la nostra grande Paola Gobbo.
Che si conferma quinta anche in
classifica generale e che guadagna secondi sulla quarta, Ambrosetti
Sabina, che giunge sesta nella tappa gallaratese.
Paola continua il suo splendido Giro,
sarà grandioso vedere la sua grinta nelle ultime tappe.
La serata si conclude con una parata di
stelle in due competizioni ad invito per atleti tra i più bravi del
nostro territorio.
Per le donne sei chilometri e per gli
uomini otto; chilometri fatti senza quasi respirare con un ritmo
incredibile.
Per le ragazze la spunta Valentina
Costanza che in voltata passa una sempre fortissima Ivana Iozzia che
precede Elisabetta Manenti.
Per gli uomini è il solito grande
Lhoussaine Oukhrid che precede di soli due secondi Fabio Mascheroni,
terzo un granitico Paolo Finesso.
Questa gara è il giusto coronamento di
una serata veramente molto bella nella quale tutti, dal primo
all'ultimo, hanno fatto il del loro meglio per renderla memorabile.
Altri amici all'arrivo: 6° Filipas
Luca – 11° Mignani Ferdinando – 13° Varalli Alberto – 23°
Moriggi Stefano – 24° Toniolo Antonello – 29° Giacomini Diego –
30° Mulè Francesco – 34° Marzio Andrea – 37° Lia Giacomo- 38°
Marchesin Cristiano – 54° Amato Donato – 74° Cova Caizzo
Silverio- 76° Di Trani Claudio – 91° Sangermani Andrea – 107°
Macchi Giuseppe -
7a Barone Francesca – 10a Strozzi
Lorena – 16a Fornasa Caterina – 24a Maboni Lorena – 32a Galasso
Lara
p.s. questo è stato un ritorno alle
corse anche per me, piuttosto accidentato per la verità, se vi
piacciono le storie di podisti per caso la mia la trovate qui
Nessun commento:
Posta un commento