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lunedì 23 febbraio 2015

Luca Filipas: sport e ricerca!

Ciao Luca, ma è domenica mattina, non sei in gara? 
Buongiorno, no purtroppo sono a casa a studiare che domani ho un esame! Niente gara.. Però adesso mi prendo un attimo di pausa!

Perfetto! Allora, inizia a dirci cosa stai studiando!!! Credo riguardi lo sport, no?
Si! Sto frequentando la laurea magistrale in Scienza, Tecnica e Didattica dello Sport. Mi sono laureato a novembre in Scienze Motorie e ho deciso di proseguire i miei studi. Se fosse per me non smetterei mai di studiare sport!

Bellissimo per uno sportivo, che di solito punta più sulla performance fisica! E che progetti di futuro lavorativo hai?
A me piacerebbe rimanere nell'ambito della ricerca sportiva. Un centro sul modello del CNR (dove sto svolgendo il tirocinio) o della Mapei per me sarebbe il massimo. Mi rendo conto però che in Italia la ricerca è totalmente inesistente. Quindi non avrei problemi a prendere le valigie e partire per un dottorato di ricerca all'estero, se si dovesse presentare l'occasione.

Ricerca sportiva su quali tematiche?
Fisiologia dell'esercizio è il mio ambito di ricerca. Fin da quando ero piccolo una delle domande che mi facevo più spesso era "Perché?". Mi piace l'idea di conoscere il perché delle cose, non solo l'applicazione pratica finale. Quindi per me è stato naturale andare a cercare e indagare quali fossero i meccanismi fisiologici dietro alla pratica sportiva. Insomma quelli che mi permettessero di dire "Oggi è meglio fargli fare 6x1000 oppure 15 km di fondo medio". Diciamo che ho abbinato la mia indole curiosa (che ho sempre avuto) con la passione per lo sport.

E avrai anche fatto sperimentazioni su di te, da bravo ricercatore!
Certo ahahah! Mi alleno da solo da 5 anni e di prove ne ho fatte tante. La cosa più difficile nell'allenarsi da solo è trovare la stessa motivazione e grinta che ti trasmetterebbe un allenatore.  
Un classico nel suo genere: cinetica del VO2max in un test a onda quadra!! Fa sempre piacere rivederlo...

Questo è vero... Mi racconti qualcuna di queste prove? Sono curiosa!! Magari ti servono per motivarti?
Ahahah ho provato il trigiornaliero una volta: 8 km la mattina, 12x400 in pausa pranzo e altri 10 km la sera. Poi ho variato spesso gli allenamenti e i carichi di lavoro: ho preparato stagioni con 120 km settimanali e stagioni con 60 km settimanali cambiando completamente il modo di lavorare. E poi ci sono i miei allenamenti mentali come quello di settimana scorsa: 14 km in palestra su un giro da 50 metri.

Cosa hai scoperto, soprattutto facendo 14 km in 50 metri?
Ho scoperto che con carichi di lavoro minori puoi ottenere comunque simili adattamenti fisiologici se alzi di molto la tua intensità di lavoro. Quindi, io consiglio sempre di abbinare le due cose se possibile: abbinare lavori ad altissima intensità a uscite ad alto volume. Poi per quanto riguarda i 14 km su un giro da 50 metri non credo abbiano un valore fisiologico,  per concentrarmi su me stesso e fare anche un allenamento psicologico, sono il massimo. Diciamo che permettono di autoconvincerti di poter fare anche gli allenamenti più difficili: "Se ho fatto questo cosa vuoi che siano 8 ripetute sui 1000?!". Più che altro mi serve mantenere l'aspetto motivazionale alto per poter mettere in pratica tutto quello che voglio provare. Per questo consiglio anche agli amatori di farsi seguire da un allenatore.
Come avrete già intuito, si tratta di creatinfosfato e ATP in un esercizio massimale. Logico!

Si, è una cosa essenziale, concordo. E mi sembra di capire che, quindi, anche allenare faccia parte della tua ricerca? Non nel senso che usi come cavie le persone, ma che è una parte che ti appassiona?
Ovviamente! Mi piace molto allenare e mettere in pratica quello che la scienza dice direttamente sul campo. Poi allenare è anche scoprire i limiti della scienza: per esempio scontrarsi con la variabilità individuale. Ormai sono due anni che alleno sia amatori/master che i ragazzi della Cardatletica. Devo dire che con i ragazzi è nettamente più difficile perché ci sono molti più fattori da considerare.  Il divertimento e fare in modo che si innamorino dell'atletica leggera. Una delle cose più difficili nei ragazzi di questa generazione. Bisogna cercare di stimolarli con proposte sempre diverse. E cercare di creare un gruppo di amici, oltre che compagni di squadra. Poi un aspetto fondamentale nei giovani è ottenere risultati. Non è bello da dire, ma è la verità: se ottengo risultati sono più motivato ad allenarmi e così via, un circolo vizioso insomma.
Ragazzi, questa è da palpitazioni: Un vero tracciato cardiaco di un allenamento ad alta intensità!!!

E pensando a te come sportivo, quali sono gli sport che ti piacciono?
Mmm... credo sia più difficile trovare uno sport che non mi piace!!!!  Andrei a vedere qualsiasi evento sportivo di qualsiasi disciplina. E questo fin da quando avevo 6 anni: non guardavo i cartoni animati, ma il Tour de France o le Olimpiadi!! Comunque, se dovessi proprio sceglierne qualcuno ti direi: atletica leggera, ciclismo, basket, sci di fondo e calcio.  Ma pratico a livello agonistico solo l'atletica leggera: è  già difficile trovare il tempo per fane uno bene! D'estate o nei periodi lontani dalle gare esco in bici, ma solo come alternativa. Invece il basket è lo sport che facevo da ragazzo: ho giocato 7 anni e mi piace tornare a fare qualche partitella tra amici ogni tanto.

Perfetto! Hai un messaggio da lanciare ai runner come ricercatore allenatore?
Correte e allenatevi sempre con un obiettivo in testa. Non c'è soddisfazione più grande di raggiungere un obiettivo "vostro", che sia la medaglia olimpica o riuscire a correre 5 km di fila. È la spinta a continuare ad allenarsi e a stare bene con se stessi!

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