LA NOSTRA LIBEL IN PRIMO PIANO CON LA CANOTTA DELL'ASSOCIAZIONE ABBRACCIO ONLUS |
Una gara strana, ma soprattutto
affascinante, la Maratona di Milano a Staffetta. 2157 squadre
arrivate ma nessuna maglia di società, solo simboli di Onlus,
associazioni contro ogni tipo di grave malattia, nomi di persone
portate vie presto o che lottano per restare. Tutti la corrono in
nome di qualcosa, come prevede il regolamento.. La maratona è divisa
in 4 frazioni e si snoda lungo la linea rossa della metropolitana.
Questa è forse la parte magica, ogni squadra si ritrova ai cambi, il
frazionista supera il tappetino sotto il gonfiabile e gli appaiono le
griglie, con i pettorali di 100 in 100, si passa il chip al compagno
e più avanti, il deposito borse e il ristoro. Poi via in metro..
L’ultima fermata Cairoli, per l’arrivo al Castello Sforzesco e la
medaglia. Forse non c’era il tifo, forse clacson e insulti ma…
c’era il sole, c’erano tutti gli altri frazionisti, c’era una
città piena di chi portava un simbolo forte di aiuto.
Ho corso con la canotta dell’Abbraccio
Onlus(www.abbraccio.it), un’associazione di volontariato per il
sostegno ai bambini disabili e alle loro famiglie. Ha partecipato
alla staffetta non solo con 91 quadre ma anche con la presenza di
Niccolo’, il figlio della vice presidente Simona La Salandra, che
compiva 14 meravigliosi anni proprio il giorno della gara, arrivato
spinto sulla sua sedia a rotelle per 14 km….
Io ho corso la frazione lunga, 13,500
km, la prima, quella della partenza, che spaventa chi gareggia per la
prima volta (per la maratona a Staffetta non serve essere iscritti a
una società di atletica). Parte da Rho FIERA, una periferia che mi
ha sorpreso per i campi e le cascine fino al passaggio del testimone
in piazzale Lotto, appena dopo l’Ippodromo e San Siro. Qui è
finita la mia frazione ma, come dice Murakami nell’Arte di correre,
il traguardo è una linea senza significato, solo un passaggio verso
la prossima gara. Con questa staffetta sono ripartita dopo un anno
di infortuni (forse avrei dovuto fare due vasche a Lourdes). E ho
potuto farlo nella mia gara, la maratona. La amo perché è una gara
che dura mesi per la preparazione, e per farla senza avere la
certezza di arrivare. Ho pianto commossa nel toccare con i piedi il
tappetino della partenza e l’ho corsa tutta d’un fiato, perché
per me è stata la certezza di essere ripartita.
Ps le altre frazioni sono da 10, 10 e 8
km. Mi piacerebbe, il prossimo anno correrla per l’Abbraccio come
Cardatletica!
Susanna Libel Cesarini
Ma la solidarietà, come i problemi, non dura solo 42,195 km, per chi volesse donare cliccare qui.
Ma la solidarietà, come i problemi, non dura solo 42,195 km, per chi volesse donare cliccare qui.
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