15° CLASSIC TRAIL DELLA CAPITALE –
Rocca di Papa (Roma)
Si chiama “Classic Trail della
Capitale” e ha 15 anni di età, al punto di essere un appuntamento
quasi obbligato per i runner di Roma e provincia. Il fascino di
questa gara è nell’essere ambientata ai Castelli Romani, 15 km con
755 metri di dislivello positivo, con 400 partecipanti.
Da sempre, la scelta dell’ideatore e
organizzatore Massimo Guidobaldi (uno storico Trailer romano) è di
totale rispetto dell’ambiente, quindi obbligo di borraccia o
bicchiere proprio e presente solo l’acqua nei due punti di ristoro.
Questo atteggiamento ha portato anche il grande risultato di non
trovare nessuna bustina di gel nel bosco dopo il passaggio dei
runner. La giornata è stata splendida, un bel sole (finalmente)
primaverile ci ha fatto apprezzare il post gara, con un piatto di
pasta al sugo e le consuete chiacchiere tra amici. Il pacco gara con
il Buff griffato “trail della Capitale” ha completato il tutto.
E qui vorrei finire di parlare di
corsa, non ho altro da dire. Il resto lo dice la zona dove abbiamo
corso.
I castelli romani non sono altro che
coni vulcanici riempiti di detriti e chiamati pomposamente “monti”
oppure d’acqua, e diventati laghi. Soprattutto, sono stati il
palcoscenico della storia, essendo collocati a ridosso dell’ampia
piana dove è sorta Roma. Non a caso, la partenza del Trail della
Capitale è da un circolo ippico a Rocca di Papa, in zona Campi di
Annibale. Si tramanda che il condottiero cartaginese vi sostò con i
suoi elefanti in attesa di attaccare Roma, proprio li dove è stato
posto l’arco gonfiabile della nostra partenza..
Il percorso si è snodato attorno al
Monte Cavo, imbruttito dalle antenne dei ripetitori sulla cima, dato
che è il centro di trasmissione radio-televisiva per il Lazio. Ma
noi abbiamo solo visto il suo bel bosco fitto, salendo e scendendo i
suoi 950 m di quota, spesso in single track . Tutto attorno, si
estende Roma sulla pianura, vista dall’alto; il lago di Castel
Gandolfo col trionfante Palazzo Papale sulla cresta del cratere; il
lago di Nemi, e si capisce perché la dea Diana avesse scelto di
specchiarsi proprio qui. La foschia impediva di vedere il mare..
Soprattutto il percorso di quest’anno includeva la Via Sacra,
costruita dagli antichi romani per onorare Giove, e dove i consoli
si dovevano recare per festeggiare le vittorie in guerra. Per noi,
un vero e proprio pellegrinaggio, due km di salita quasi a fine gara,
con il fascino dei lastroni millenari di basalto sotto i piedi.
Ecco, noi abbiamo gareggiato qui.
Perché il Trail della capitale è soprattutto, per me, un evento che
porta nel tempo e nella storia. Vi invito a cercare su Internet foto
di Monte Cavo, della via Sacra, del panorama da Rocca di Papa… noi
stavamo correndo e non abbiamo avuto modo di scattarne per voi!
Susanna Libel
(maratoneta prestata temporaneamente al trail)
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