Pagine

SITO CARDATLETICA

martedì 30 settembre 2014

CARDATLETI TRA I LAGHI

Domenica di grandi percorsi quella pre Cardacrucca: mentre il Coach e il WebMaster provavano con alcuni amici la 15km del parco del Ticino, i nostri ragazzi Cardatleti si sono misurati su tre distanze, che come comune denominatore hanno appunto due laghi nostrani.
Cominciando dal più lontano, dal Ceresio (sponda Svizzera però), si è tenuta la nona edizione della Stralugano, con percorsi di 30 chilometri e 10 chilometri.




Nella 10 chilometri, PAOLO GUALERZI fa il botto!!!! Accreditato di un tempo attorno ai 45' (se andava bene) straccia tutti i pronostici, facendo registrare uno spettacolare 43'43" e giungendo il 307a posizione (132° della categoria M40).
Nella 30 chilometri, il detentore del Cardarecord della Maratona PIETRO FORTUNATO, si classifica in 308a posizione in 2h21'58" (137° della categoria M40), mentre ROBERTO BOSCO, detentore dei Cardarecord di categoria sulla mezza e sulla maratone, fa registrare un 2h53'11" che lo piazza al 842° posto (175° della categoria M50).

Gara dei 30km vinta da KIPKORIR EDWIN (KEN) in 1h35'08" - 2° KENENI BALDA (SUI) 1h35'09" - 3° KIRUI ROBERT KIPKOECH (KEN) in 1h35'16"
Per le donne, SANG CHELAGAT (KEN) in 1h48'17" - 2a KIBOR ALICE (KEN) in 1h48'40" - 3a WANJOHI  MARI WANGARI (KEN) in 1h49'56"
Gara dei 10km vinta da ESHAK ABRAHAM (SUI) in 30'29" - 2° TURRONI ALESSANDRO (ITA) in 30'40" - 3a e 1a donna EMILY COLLINGE (ENG) in 31'32"
----------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Nel versante italiano c'era da registrare la 5a edizione del giro del Lago di Varese, sulla distanza di 25 chilometri.

TUTTE LE CLASSIFICHE DEL GIRO DEL LAGO


Due cardatleti all'appello per effettuare la circumnavigazione del lago che da il nome alla nostra provincia: ALESSANDRO PERINI, con 2h04'31" fa registrare un 65° posto di categoria e un 304° posto al traguardo; STEFANO BIANCHI invece, impegnato nella staffetta, conclude il giro completo in 458° e 102° di categoria, facendo registrare un 2h15'28".

Vince la gara MOLTENI MANUEL in 1h28'56" - 2° VELATTA STEFANO in 1h30'10" - 3° FRONTINI FABIO in 1h33'36"
La gara femminile è vinta da ALESSANDRA ARCURI in 1h46'44" - 2a ELISABETTA DI GREGORIO in 1h48'30" - 3a ELISA MASCIOCCHI in 1h49'28".

lunedì 29 settembre 2014

CHEF MATTEO: Come preparare 21.095 metri in 1h 18' 30''

Matteo Bosco ci passa questa infallibile ricetta per un bel PB sulla mezza, che ha servito con successo a Monza, il 14 settembre 2014. Quindi, la parola allo chef:

INGREDIENTI

COSTANZA: è secondo me la cosa più importante;
con alcuni momenti più o meno lunghi di stacco ma sempre costanza.
VOGLIA: è la seconda cosa più importante; seconda perché tutti la possediamo, bisogna solo stimolarla.
MOTIVAZIONE: io sono uno pragmatico in generale; la mia motivazione è raggiungere un miglior tempo di prestazione in quella distanza e arrivare prima di qualcuno che, mesi prima, mi salutava e se ne andava. Mi piacciono la matematica e i numeri!
PROGRAMMAZIONE: Mai improvvisazione, Mai... Correre 5 giorni a settimana 20 km non ti fa' migliorare niente sulla mezza maratona!
CATTIVERIA!  prima ero troppo buono.. Ora incomincio a capire che posso correre bene e stare in mezzo a gente che fino a 1 anno fa' vedevo con il binocolo! Cattivo, ma sempre umile.. Sempre...


PROCEDIMENTO

PREFISSARSI L'OBIETTIVO. Dopo la prima mezza in quel di Busto Arsizio nel 2012 con tempo 1h 28' circa (Avevo iniziato da poco, per scherzo, a correre con un cliente conosciuto in palestra a Milano dove lavoro; vedendo dei piccoli ma buoni miglioramenti ogni settimana che passava mi son detto: Con allenamento specifico e programmazione 10' riesco a buttarli giu' PER FORZA!”).

DECIDERE DI PUNTARE A QUESTA DISTANZA: perchè mi "veniva bene", mi divertiva, e durava più delle altre.. Mi piace l'endurance! Ma poi capisci, che anche le altre distanze (come il miglio o i 5000 m) sono fondamentali per arrivare lì ai 21! Chissà magari nel 2015 una maratona, di prova, con il mio vecchio che fa' 60 anni... La farò .. Vediamo...

STACCARE TUTTO: In allenamento e in gara staccare cellulare e testa e sentirsi da solo; sentirmi da solo, con difficoltà e fatiche mie, in quel momento, mi piace. Alla fine degli allenamenti mi sento bene, raggiungo l'obiettivo. In gara è più bello, ma la sensazione è sempre quella.

ACCETTARE CHE LE COSE POSSANO ANDARE MALE:  nonostante ti sia allenato bene e senza sosta (marzo, mezza di Milano, abbandono per dolore gamba sinistra al 14km), ma se sai che il tuo lo hai fatto.. Bene, l'hai fatto e ti rimane!_ Quello che hai prodotto in allenamento non te lo ruba più nessuno_ Il sudore che butti fuori lo spremi e ci riempi una cisterna pian piano_

ALLENARSI GUIDATO:  e da una persona appassionata e motivata nello sport, Enea Zampini, ottimo atleta e persona seria. Programmazione e metodica sui 3 mesi circa di preparazione_ Quello che vedo, parlo sempre da neofita e da persona appena entrata in questo mondo, e che penso sia controproducente per molti che vorrebbero migliorarsi sui propri tempi, è che la maggior parte della gente non si allena in settimana nei dovuti modi e poi corre 30 km in 2gg nel weekend; Da laureato in scienze motorie e dello sport ci sarebbero molti temi da affrontare dietro un esempio banale come questo, ma questa è la realtà : obiettivo gara, preparazione specifica e correre quella gara!

AGGIUNGERE PAZIENZA SENZA VOLER RAGGIUNGERE RISULTATI IMMEDIATI PER FORZA.. Lo fai e ti fai male; E' scritto, sicuro, provato quasi scientificamente! Gradualità e equilibrio nel percorso.. Fatti seguire da qualcuno serio e concentrati sull'obiettivo: uno solo di obiettivo per programmazione, senza cambiarla in corso_

EVITARE DI SALTARE ALLENAMENTI..  Qualche volta, durante la preparazione, mi viene da dire "questo lo salto". Per i più svariati motivi... Ma poi penso che con la corsa riesco a mettermi alla prova.. E questo mi piace un casino. Umiltà. Esiste tanta gente che corre 10 volte più forte di te.. Ma se ti alleni bene correrai 10 volte più forte te di molti altri!

CONSIDERAZIONI..

In questo anno e mezzo ho provato sulla mia pelle cosa vuol dire TESTA nello sport: prima di Milano, mezza di marzo 2014, nei giorni di scarico precedenti, mi sentivo appesantito, stanco e non miglioravo con l'avvicinarsi della domenica di gara. Facevo dei paragoni con le sensazioni prima della mezza di Cremona dell'ottobre 2013_ Sbagliavo! Infatti al 14° km dolore e stop.. Chissà se ci pensavo un po' meno al fatto di non stare benissimo, magari il fisico rispondeva positivamente! Mentalmente se sono libero e cerco solo di divertirmi, mi vengono le cose migliori.. Ora aspetto CREMONA 2014, tutta bella piatta e penso proprio di divertirmi!

Ciao ciao e buon allenamento a tutti! Ci vediamo alla Cardacrucca! Ricordatevi di portare dietro tutte le scarpe consumate, che non usate piu' , per una buona causa!!_____ IL MATT

domenica 28 settembre 2014

ISCRIZIONI E RITIRO PETTORALI!



Cari Runners,
sicuri di far cosa gradita la Cardatletica vi aspetterà in piazza Tornavento Sabato 4 Ottobre dalle ore 9 alle ore 12, per i ritiri dei cartellini e dei pettorali unitamente alla bellissima maglia che spetta ai primi 600 iscritti.
Sarà anche possibile iscriversi alla gara senza dover perdere tempo la domenica mattina!

Vi aspettiamo!!

Oltre ai 600 iscritti ci sarà un paio di calze Cardatletica fino ad esaurimento scorte.


mercoledì 24 settembre 2014

PRANAYAMA: La respirazione nello Yoga

Forse diamo per scontato che sappiamo respirare. Appena nati l'abbiamo subito imparato ma… praticando yoga, si scopre che, in realtà, avremo si e no raggiunto un livello da terza elementare.. Possibile? Provate a osservare la vostra respirazione, adesso, in questo momento. Ma cosa c’è da osservare sul respiro? Ad esempio:
  • L’inspirazione è lunga o corta? E l’espirazione? E il passaggio è fluido o brusco?
  • Quali parti del corpo sono coinvolte nella respirazione? (si, ce ne sono più di una)
  • E il diaframma è contratto o libero? (oddio, dove sta il diaframma??)
Già riflettere su queste cose ha un suo valore: la respirazione è l'unica attività corporea che, pur essendo involontaria e quindi non controllata per la maggior parte del tempo, può anche essere facilmente guidata e cambiata in qualunque momento. E la notizia meravigliosa è che ogni volta che prestiamo attenzione al respiro, lo rendiamo migliore e stiamo meglio. Pensiamo a quanto è bella la sensazione che ci dà un sospiro di sollievo… Questo potrebbe essere lo spirito con cui respirare, tutti i momenti del giorno.

Vi propongo di leggere più volte questo post e poi, quando avete 10 minuti liberi, di praticare la respirazione yogica. magari proprio dopo la corsa. La posizione Vajrasana è ideale, così stirate le gambe, distendete la schiena e intanto ripulite il corpo dalle tossine accumulate e dallo stress della giornata.

Insomma, vi invito a fare una prova!

Allora, sedetevi comodi, vuotate tutta l’aria e inspirate secondo questa sequenza:
  • Prima con pancia:  inspirando fate entrare un po’ aria e rilasciate gli addominali 
  • Quindi col costato: fate entrare altra aria, aprendo la cassa toracica, volontariamente
  • Infine con lo sterno: prendete un ultimo “goccio” d’aria e sentite le clavicole che si alzano

Il tutto lento, lungo, profondo. Poi espirate, secondo la sequenza contraria: 
  • Attenzione allo sterno: fuori l’ aria e le clavicole si abbassano 
  • Poi passate al costato: la cassa toracica si svuota d’aria e si chiude
  • Quindi alla pancia: gli addominali si contraggono, rientrando, tirando indietro l’ombelico.
Inizialmente, fate e ripetete ogni singolo passaggio alla volta e, se volete, potete mettere le mani sulle tre aree interessate nelle fasi per sentire il movimento interno (come faccio nella foto, sono posizioni solo per fare le prove, l’obiettivo è arrivare a respirare in Vajrasa con le braccia rilassate).

Ripeto, non c’è fretta, è un esercizio alla scoperta del respiro, concentrandosi sulla corretta esecuzione e sul flusso dell’aria attraverso le narici, con gli occhi chiusi. Soprattutto, rileggete più volte i passaggi, le fasi.. Potete prendervi tutto il tempo che volete! Solitamente si inizia dall'espirazione, la fase principale quando si lavora sul respiro: se volete fare un viaggio, prima svuotate il bagagliaio dell’auto per farci entrare bene i trolley e le borse, no? E soprattutto si usa il naso, che meglio purifica l’aria che respiriamo!


Il respiro che allena!

Nello yoga, respirare  è una pratica essenziale e ha la stessa importanza delle asana,  non ne è semplicemente un dettaglio.

Ogni respirazione si trasforma in un momento di rilassamento, perché il respiro segue il cuore e calma il corpo. Ma si trasforma anche in un massaggio interno, che tonifica gli addominali e stimola gli organi.

Soprattutto, diventa un momento allenante. Chi corre e fa sport soffre a star fermo, magari a causa di un infortunio. Eppure si può contribuire alla propria forma fisica anche solo praticando la respirazione. Non a caso, lo yoga prevede di fare respirazioni a narici alternate, oppure respirazioni ritmiche, con contrazioni di muscoli interni, usando il suono dei mantra, con particolari posizioni del corpo, o addirittura della lingua e della bocca (trovate una panoramica di questi nel collage di  foto..)

Perché si puo’ imparare a respirare bene,  Non a caso, il Pranayama è detto la  "scienza del respiro". Perché questo termine sanscrito significa proprio …
(fine della prima puntata, la respirazione è un tema troppo serio per limitarlo a un post!)



P.S. Vi aggiungo qualche libro, la mia bibliografia di riferimento. Sono testi intensi e ricchi.. come la respirazione.
B.S: Iyengar "Teoria e Pratica del Pranayama", Ed. Mediterranee
A. Van Lysebeth, "I miei esercizi di yoga", Mursia
Satya Singh "Kundalini Yoga", BIS Edizioni

martedì 23 settembre 2014

CARDATLETICA PER PUROSANGUE ATHLETICS TEAM

Ecco un’altra chiamata alla solidarietà, ma stavolta non vi è chiesto di  correre o buttarvi addosso acqua gelata o fare donazioni. Stavolta vi aspetta un’altra fatica: Andare al vostro ripostiglio, raccogliere le scarpe da running  che voi (e  figli, coniugi, parenti, vicini..) non usate più e portarle alla Cardacrucca del 5 ottobre!

Da li,  faranno un lungo viaggio verso la comunità Onlus O VIVEIRO in Mozambico, dove verranno indossate da piccoli atleti locali. Le nostre scarpe verranno portate in Africa personalmente da Max Monteforte,  ideatore e finanziatore insieme a Nico Pannevis del Purosangue Project.
Shoes Sharing è l’idea vincente nata in seno al Progetto. Si tratta di raccogliere 42 paia di vecchie scarpe da corsa e aggiungere 195 buone azioni  per farle arrivare a destinazione.  La compagnia aerea Ethiopian AirLine offre il trasporto gratuito.   
Una bellissima, perfetta macchina che aggiunge altri km a quelli che le scarpe hanno fatto ai nostri piedi.  Già 1200 scarpe sono arrivate a destinazione!

Il Purosangue Athletics Team è molto particolare e vale la pena di conoscerlo:

 Ci sono DUE AMICI:  Nico e Max, uniti da una lunghissima esperienza agonistica nella corsa.  Sanno di non avere limiti nei sogni e quindi  iniziano col costruire una pista d’atletica vicino Montepulciano (ne seguirà una a Guidonia, RM). Quindi partono per il Kenya per girare un film sullo sport senza doping. Il tutto sotto il marchio “Purosangue”, ideato da loro. Sempre senza limiti, prossimi passi saranno costruire  in Kenya un hotel per incentivare il turismo locale, creare una squadra di campioni locali all’insegna del no doping,  dare assistenza sanitaria gratuita per la popolazione locale, e  offrire la possibilità di praticare sport per i disabili

Poi c’è l’ELITE,  ragazzi dai 15 ai 22 anni, che, dopo il superamento di un provino,  entrano nella squadra. Vivono tra Roma e Montepulciano, preparando gli appuntamenti internazionali nel training camp in Kenya, a 2000 m di quota.  Uno di loro è Leonard Kipkoech Langat, 
arrivato terzo alla Maratona di Roma  2013, indossando l'elmo da centurione in onore di PurosagueI professionisti sono in Kenya, mentre in Mozambico c'è una piccola squadra di promesse africane,  un’iniziativa di Maratona di Roma poi sostenuta dal Purosangue project.

Quindi gli AMBASSADOR, appassionati della corsa che, iscrivendosi a Purosangue, possono allenarsi nelle strutture di Guidonia e Montepulciano e contribuire al progetto. L’iscrizione prevede il pagamento di una quota e una lettera in cui si spiega perché si vuol partecipare. Dal primo gennaio nascerà la ASD Purosangue Athletics Club!

 Infine, i TESTIMONIAL, gente come noi che decide di gareggiare una volta con la colori Purosangue per diffonderne il messaggio.  Gente che vuole dire no al doping partendo dal basso,  cioè da chi va piano e sogna di correre veloce. Chi vuole condividere questo progetto,  può comunicarlo al team,  che prepara una calendario di gare dove è presente un testimonial. Dopo la gara, gli viene dedicata una scheda, un post e delle belle foto sul sito.

La quinta controparte  del team la aggiungo io: chiunque voglia contribuire al progetto, anche  solo portando le scarpe da corsa vecchieVi invito a visitare il sito Purosangue Athletics Team, è un mondo ricco di immagini, di storie, di foto - vi anticipo Papa Francesco con la maglia purosangue! 

E insomma: chi meglio della Cardatletica, con la sua fantastica squadra giovanile, può essere protagonista di questa staffetta e diventare un Punto Raccolta?

Allora, il 5 ottobre, alla Cardacrucca, accanto al tavolo delle iscrizioni ci sarà una scatola dove potrete mettere le scarpe. Per qualsiasi informazione potete scrivermi su FB oppure cercarmi il giorno della gara. Come maratoneta, sarò orgogliosa di contribuire ai terribili 195 m finali portando le scarpe a Roma!


E  potremo annoverare anche questa sfida nella nostra "Cardastoria"!

giovedì 18 settembre 2014

Lo Yoga e le Asana.

Yoga in sanscrito significa  “unione di corpo, mente e spirito”. La radice è la stessa
di giogo,  la barra che unisce i buoi e li spinge nella direzione  voluta.  Istintivamente, yoga suggerisce posizioni immobili, magari un po’ acrobatiche: l Asana, altro termine sanscrito  traducibile in  “sedersi nella posizione tipica dei devoti”.  Yoga è quindi unire corpo e mente grazie a una posizione comoda e stabile dove meditare, nonostante lo sforzo volontario dei muscoli che consentono di fare l’asana. E nonostante i  pensieri e le emozioni che  passano per la mente.

Alla luce di questo, lo yoga sembrerebbe una pratica adatta a pochi, a chi ha un fisico perfetto e uno stile di vita piacevole con un bel conto in banca. Per tutti gli altri, lo yoga sembrerebbe complesso, quasi un braccio di ferro contro i mille pensieri che fanno agitare dentro e fuori, contro il corpo contratto che impedisce persino di pensare a stare nell’asana. Tutt'al più, yoga può essere un'oasi felice strappata alla vita quotidiana.

Vi propongo un altro punto di vista: Yoga è fare un’esperienza andando in una direzione diversa, puntando a una maggiore qualità di vita e salute. Come ogni esperienza, la pratica yoga è personale e unica. Non è copiare un’asana da un libro o un maestro. Non è combattere con i propri pensieri e le emozioni provate.

Yoga è focalizzarsi nel qui e ora, e spostare verso l’interno,  verso di sé, le energie solitamente usate verso l’esterno..  verso la stessa corsa.  Yoga è ritagliarsi il tempo per praticare anche una sola asana, con lentezza, andando a cercare le parti tese del corpo e  rilasciarle. focalizzandosi sul respiro per renderlo lungo, lento e profondo. 

Osservate questa fotografia: è un dettaglio di Vrkasana, la posizione dell’albero. Le asana si ispirano a elementi della natura sia perchè ne imitano la forma fisica, sia  perchè, idealmente, praticarle fa acquisire anche le loro qualità simboliche. Un albero è di per sè il collegamento tra terra e cielo: è ben piantato a terra con le radici, ma è anche slanciato verso l’alto con la sua chioma. Dalla terra, dalla materia va verso il cielo, il divino. 
La foto è divisa in due.

Nella immagine di sinistra, un piede è ben piantato a terra, e l’altro gli è appoggiato di lato, ancora vicino al terreno.  

Nella immagine di destra, un piede è stabile a terra e l’altro è appoggiato alla coscia destra. 

Sembrerebbe una sequenza, vero? Dalla preparazione all’asana completa. 

Adesso osservate le due ombre... non sono identiche?  Entrambe mostrano, dal punto di vista fisico, un corpo che si proietta verso l’alto, con le braccia allungate, la schiena ben distesa, in un profondo equilibrio. 

Mi piace pensare che quelle ombre rappresentino l’anima, e riflettano la serenità di sentirsi ben radicati ma capaci di tendere verso qualcosa di più grande.  E che mandino un messaggio importante: non importa se fai l’asana completa o se ti limiti allo stato iniziale. Se parti con poco equilibrio e riesci a fare l'albero con i piedi a terra, sarà la stessa cosa di chi è nato funambolo e sta in equilibrio senza sforzo. 

L’importante è cogliere quell’attimo in cui il corpo si stabilizza, il respiro si placa, il viso sorride (si, rilasciare è accennare un sorriso).  Continuando a praticare, l’attimo diventerà più lungo, e la sensazione di corpo e mente, uniti per un obiettivo di completezza potrà lasciare un segno nella vita, e diventare un’abitudine, un modo di affrontare diversamente le cose.

PS l’albero è una delle mie asana preferite. Ne parlero’ parecchio, anche perché le posizioni d’equilibrio sono importanti per chi corre. Basti pensare a quanto rafforzano le caviglie!

lunedì 15 settembre 2014

DANIELE UBOLDI E LA SUA STAGIONE VK 2014

“L’idea del Kilometro Verticale nasce in quella parte della mente di ognuno di noi rimasta fanciulla. E se un bambino vede una montagna immagina di arrivarci in cima, non di girarci attorno” questo l’esordio di Daniele nel parlare della sua specialità sportiva.
“VK è arrivare più veloce possibile sulla vetta. È una metafora, di solito arrivi a un rifugio o a un punto prestabilito. Veloce non vuole dire solo correre. La maggior parte delle volte non riesci a farlo per la pendenza o il terreno, ci arrivi solo camminando il più in fretta possibile.


Tecnicamente un km verticale è 1000 m di dislivello in ascesa, con uno sviluppo del percorso che arriva al massimo a 4,500/ 5,000 km. Con pendenze medie che vanno dal 40% al 60% e in alcuni casi oltre. I tracciati di gara sono, nella maggior parte, sentieri escursionistici con diverse caratteristiche: terreni boschivi, “prati alpini” (irregolari e sconnessi, non certamente prati all’inglese) e roccia. In alcuni casi scalini artificiali, scavati nel terreno, oppure pezzi attrezzati con corde. Persino neve.”

Daniele racconta così la sua stagione 2014: “Quest’anno ho fatto tutte e cinque le prove dell’Italy Series:
  • 3° Orobie Vertical (Valbondione, BG) : dopo il primo km in piano, 3300 m di scalata verso il rifugio Coca, un nido d’aquila. Il percorso più tecnico, dove si trovano tutte le caratteristiche di terreno che si possono trovare in un percorso di montagna. 
  • 4° Verticale del Cornon (Tesero, TN), l'unico che nei suoi 4500 m di percorso prevedeva delle piccole discese. 
  • Gran Sasso d’Italia Vertical Run (Assergi, AQ) , l'unico negli Appennini, l'unico che arriva su un altopiano, Campo Imperatore. Percorso affascinante in 3500 m di sviluppo.
  • Cervino Vertical K (Cervinia, Ao), il VK storico alle pendici della vetta su 4 km di percorso. Quello che ho più sentito emotivamente, perché una zona che frequento abitualmente, e perché è stato il riproporre dopo vent’anni il primo Kilometro Verticale in Italia. E poi quando chiedi a un bambino di disegnare una montagna, egli rappresenta nel suo disegno il Cervino, come noi lo immaginiamo un monte, a forma piramidale, quindi, è la montagna per eccellenza. 
  • 16° Latemar Vertical Kilometer (Predazzo TN), la tradizione del VK trentina. Dei cinque è quello che più mi è piaciuto, per il percorso di soli 3200 m, per l’ultimo pezzo su roccia, e per l’emozione di correre nel territorio dove è più diffusa questa specialità.

In questi ultimi anni, i VK sono triplicati, e la tendenza è di farli sempre più brevi per renderli maggiormente spettacolari al pubblico e divertenti per l’atleta, che normalmente predilige percorsi muscolari, con pendenze estreme.
Quest’anno c’è stata l’edizione zero del VKE (Vertical Kilometer Extreme) di Prali (To), una nuova proposta verso l’estremo, 1700 m di prato, l'unico non ricavato da un sentiero già esistente, disegnato appositamente per la gara, con scalini scavati nel terreno e con la pendenza media del 63%. Un'ottima edizione zero, che ci ha fatto sentire tutti a nostro agio.

Noi italiani siamo nel mondo i migliori interpreti della specialità, attualmente abbiamo il campione iridato, l’altoatesino Urban Zemmer, nonché detentore del record mondiale, e sempre in casa nostra abbiamo i suoi molto probabili successori, Marco Moletto e Nadir Maguet.

Tanto per rendere comprensibile a chi non mastica montagna, secondo me una gara di questo genere è paragonabile a un 100 metri piani in pista, e non semplicemente perché è la gara più breve. Ma perché di per sé un VK è una gara muscolare, di potenza”.




P.S. Chiudo con qualche pensiero da “vestale” (come mi ha definito la nostra vice presidente!), visto che ho accompagnato Daniele a tutte le sue gare del 2014. Ripenso all’elicottero che portava le borse col cambio al traguardo, non essendoci altra via che il sentiero. Rivivo il paradosso della gran fatica per il ritorno sullo stesso percorso, lentissimo per via della pendenza in discesa. Rivedo l’immenso sorriso di Daniele, un attimo dopo aver raggiungo il traguardo, che conferma come sia veramente una gara che porta la felicità totale dei bambini. Risento i discorsi dei “verticalismi”, fatti di complicità più che di competizione o senso di sfida. Mi ha colpito il potenziale vincitore di Prali, ritiratosi per un malore, che vedendo Daniele gli ha chiesto come fosse andata la sua gara . Posso dire che questa stagione di Daniele è stata per me un privilegio, perché mi ha portato in un mondo così unico e speciale. Ecco, forse ho scritto questo post scriptum,  solo per comunicarvi queste mie sensazioni…

13a SOCIALE - CASSANO MAGNAGO

14a MARATONANDO PER CASSANO

CLASSIFICA DI TAPPA - CLASSIFICA PIEDE D'ORO

Domenica 14 settembre è andata in scena la 13a prova del nostro campionato sociale, a Cassano Magnago per la quattordicesima edizione della Maratonando per Cassano, organizzata dall'onomino gruppo G.S. Maratoneti di Cassano Magnago.
La gara, di 10 chilometri esatti si snoda nell'abitato di Cassano Magnago, per spostarsi nel bosco a ridosso dei comuni di Cavaria e Oggiona Santo Stefano.

Per i nostri colori, ottima la prova del coach Enea ZAMPINI, che si classifica in decima posizione con un tempo di 38'11" (54 punti), al secondo posto un ritrovato Matteo MALATRASI in 40'21" (45 punti), terzo un sempre più in forma Vincenzo SPECIALE in 42'06" (42 punti) tallonato da un ritrovato Stefano GORNATI, 35° assoluto in 42'08" (39 punti).
A seguire, un po' più staccati, il trio di Ancona: Pietro FORTUNATO 122° in 51'31" (37 punti), Omar SPOTI 127° in 52'20" (33 punti) e Aldo SECCI 134° in 52'43" (36 punti), chiude Antonio SPOTI (29 punti).
Per le CardaGirls, prima arrivata Lorena CASTIGLIONI 176a in 58'16" (54 punti) seguita da Aureliana VANZAGO 216a in 1h19'47" (55 punti).

Per quanto riguarda la classifica del Piede d'Oro, 4 atleti sono già sicuri di entrare nelle premiazioni finali: si tratta di LORENA CASTIGLIONI 3a nella F37 con 4188 punti, AURELIANA VANZAGO 9a nella F57 con 3536 punti, STEFANO GORNATI 8° nella M41 con 3711 punti e ANTONIO SPOTI 29° nella M58 con 2897 punti.


Ricordo che la prossima gara sociale, sarà la nostra gara del 5 ottobre, la 1a edizione della Cardacrucca, chi aiuterà nell'organizzazione della manifestazione, avrà un punteggio, come per la gara di Cardano al Campo, di 50 punti.

domenica 14 settembre 2014

LA MONZA MATT KERS

Se sabato abbiamo trovato i nostri eroi in territorio elvetico, domenica ci spostiamo un po' più in giù, nel tempio dell'automobilismo nostrano... il circuito di Monza e la sua Mezza Maratona, con partenza e arrivo dal mitico Autodromo Nazionale e un percorso che si sviluppa nello splendido Parco Reale di Monza.

Per la Cardatletica presente la BOSCO'S FAMILY, al secolo Senior ROBERTO e Junior MATTEO.

Roberto parte con passo costante, ha l'esperienza dalla sua parte, e conclude i primi 10 chilometri in 53'54", 1582° assoluto e 283° di categoria: prosegue costante, cede qualche posizione ma alla fine fa registrare un tempo di  1h53'59", 1766° arrivato su 2246 concorrenti e 285° di categoria.

Il Màtt invece parte a razzo, perché deve recuperare cinque secondi persi nel trambusto della partenza, poi però si ricorda che deve stare calmo e seguendo le orme del padre, va via di passo costante e chiude i primi 10 chilometri in 37'30", in 38a posizione e 14° di categoria.
Rendendosi conto del risultato però ha un sussulto e decide di utilizzarlo, si il KERS lasciato in disparte per il momento giusto... e il momento giusto è proprio quello, via, premuto e vai di recupero posizioni.. il ragazzo è una macchina, macina chilometri e avversari e alla fine conclude in 1h18'30", in 24a posizione e 11° di categoria.. a meno di 10 minuti dal leader Danilo Goffi (1h09'04") e lasciandosi alle spalle la prima donna Eliana Patelli (1h19'41")...

A noi poco ci importa chi sta davanti o dietro, l'importante è che il 1h18'30" si staglia al terzo posto nella classifica ALL-TIME della nostra SOCIETA'.... TURBOMATT !!!!!!!

In verità c'era un altro Cardatleta doc presente alla gara in incognito.
Stefano Bianchi ha fatto la mezza in qualità di tutor e ha colto l'occasione per aggiungere km alla preparazione di un'altra mezza: quella di Busto.

Appuntamento con lui a Novembre quindi!



giovedì 11 settembre 2014

Ed ecco a voi il CARDA-YOGA!

No, non è una nuova marca di succhi di frutta bio (anche se un buon apporto vitaminico fa sempre bene agli sportivi)..
No, non è il nome di una mascotte  (anche se i nomi delle posizioni yoga riprendono animali, piante, elementi naturali)...
No, non è un invito a far acrobazie (anche l'obiettivo di realizzare una posizione yoga equivale a iniziare un percorso che cambia profondamente il corpo e la mente)...

Cos'è il Carda -Yoga? È il nuovo appuntamento del giovedì sul nostro blog, dove troverete indicazioni pratiche, terminologie,  link a eventi, esperienze di maestri ed esperti di yoga, il tutto legato alla corsa. Vi propongo, in sintesi, uno sguardo a Oriente! 

Iniziamo con quello che ognuno si aspetta dallo yoga, ovvero una posizione: 


VAJRASANA
(la posizione della roccia)


Come vedete dalla foto, equivale a mettersi in ginocchio: sembra facile, ma provate  farlo con i quadricipiti indolenziti  e le articolazioni bloccate dalla corsa!  Se non c'è tempo per fare stretching (e spesso non c'è), questa posizione può bastare. Anche perchè migliora le funzioni digestive, quindi si può praticare anche dopo cena.

Vajrasana allunga i muscoli delle cosce, permette di tenere la colonna vertebrale eretta e rilassata. Se vi risulta impossibile e dolorosa, mettete uno spessore (un cuscino o la maglia) sotto le caviglie o sotto i glutei. Lo spessore semplifica la posizione e non cambia il risultato.  E' una posizione facile, basta un po’ di attenzione per sfruttarla bene :
- le ginocchia si toccano e i talloni sono separati
- le braccia  sono morbide con i palmi delle mani verso il basso, appoggiati
- il torace è aperto e le spalle sono rilassate.  

C'è anche la variante che massaggia e allunga tutto il piede: sollevarsi sulle ginocchia, puntare i piedi, e risedersi. Potete decidere di fare la variante con piedi stesi e piedi puntati, alternandole a intervalli di tempo regolari! 

Potete stare  in Vajrasana quanto volete, non a caso è una posizione di meditazione. E' possibile guardarci la TV, navigare in Internet o parlare al telefono… Ma se una volta proverete a farla con gli occhi chiusi e concentrandovi su un respiro lento e profondo, sperimenterete un buon relax…   

E se vi ho incuriosito, andate a scoprire il “tempio” dello Yoga x Runners  di Tite Togni:



PS nella foto, sono io, Susanna Cesarini, detta Libel, naturalmente Cardatleta, seduta nelle due varianti di Vajrasana al parco dell’Alto Milanese, dopo aver corso!  Dal 1985 lo yoga mi ha accompagnata in tanti momenti della vita. Non ultimo, la riabilitazione del gomito sinistro fratturato e operato un anno fa. A detta degli ortopedici non sarebbe mai tornato come prima. Si sbagliavano, o forse avevano ragione: adesso è meglio di prima, e rimetterlo a posto con lo yoga ha migliorato la flessibilità della schiena e rilassato le spalle. Non tutti i traumi vengono per nuocere ! 

lunedì 8 settembre 2014

41a CITTIGLIO-VARARO

Si è svolta domenica 7 settembre, la 41a edizione della classicissima gara di corsa in montagna su strada Fidal: la Cittiglio-Vararo; organizzata dagli amici dell'Atletica Verbano ed inserita come dodicesima prova del Cardacampionato.

La gara è stata vinta da Filippo BA con il tempo di 27'25", con un vantaggio di 10" su Michele BELLUSCHI e 28" su Francesco PUPPI; 4° Bello, 5° Parravicini, 8° Luca Ponti, 15° Alberto Pini, 18° Elio Belluschi, 20° Mario Panariello, 24° e 1a donna Ilaria BIANCHI in 34'11" ed alle sue spalle il primo Cardatleta MATTEO BOSCO in 34'13"; 31° il nostro presidente Enea ZAMPINI in 34'57", 36° il sempre più in forma Stefano LUNARDI in 35'42" tallonato da Luca FILIPAS; seguono in meno di mezzo secondo la seconda donna Melissa RAGONESI in 35'52" e 40a assoluta e la terza donna Elisabetta DI GREGORIO in 36'30". Da segnalare anche l'ottima prova di Vincenzo SPECIALE, 52° in 37'28" e di Pietro FORTUNATO in 40'33".
Con questa prestazione, la CARDATLETICA giunge al 6° posto nella classifica per società Fidal, con 63 punti; ecco di seguito le foto di Arturo BARBIERI, per PODISTI.NET






Mentre per le classifiche di società, vi rimando al sito dell'atletica Verbano


Dopo le premiazioni delle 11.30, alle 12.30 siamo stati deliziati da uno squisito Rancio Alpino ed alle 14.30, per la mini-Vararo, Rachele Zampini si è imposta tra le ragazze, mentre Jacopo Zampini ha ottenuto il secondo rango.

Foto by Nani