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SITO CARDATLETICA

sabato 3 ottobre 2015

LO YOGA DELLA CARDATLETICA: il programma di Ottobre

E' iniziato il corso di Yoga della Cardatletica, presso la Scuola Media di via Carreggia, ogni lunedì dalle 18,30 alle 20,00. E' possibile una lezione di prova gratuita!

Nel mese di Ottobre ho scelto di focalizzare la pratica su sistemi e funzioni interne del nostro corpo, essenziali per la nostra vita e importanti per la corsa

La pratica del Kundalini Yoga è strutturata secondo i "Krya", cioè sequenze di  posizioni esercizi prestabiliti che, oltre a dare elasticità alla colonna vertebrale e a riequilibrare, vanno a toccare parti specifiche del corpo, per riequilibrarle, disintossicarle e riattivarle. Ciò è possibile grazie alle posizioni del corpo che si assumono durante la pratica e alle tecniche respiratorie associate

Questo il programma delle prossime quattro settimane:

  • Lunedì  5 ottobre: Krya per il Fegato
  • Lunedì 12 ottobre: Krya per i polmoni
  • Lunedi 19 ottobre: Krya per i reni
  • Lunedì 26 ottobre: Krya per il cuore
Vi aspettiamo!!!!

martedì 15 settembre 2015

Il corso di Yoga della Cardatletica!

All'inizio di settembre 2014 pubblicavo il primo post del Cardayoga. Dopo un anno, sono veramente felice che adesso ci sia la possibilità di praticare insieme!

A partire dal  21 settembre, 
la Cardatletica organizza il corso di yoga, 
tutti i lunedi dalle 18,30 alle 20.00.


Il corso si terrà a Cardano al Campo, nella palestra della scuola media di Via Correggia.

Sarà possibile fare le due lezioni di settembre gratuitamente.

Insieme praticheremo Kundalini Yoga.   Esistono diverse forme di yoga, dove ognuna mette l'accento su un aspetto particolare, praticandone anche un solo aspetto.

Il Kundalini Yoga segue gli insegnamenti di Yogi Bhajan, un maestro che negli anni 60 si è dato la missione di portare in Occidente un tipo di yoga particolarmente adatto alla nostra complessa epoca.  Le lezioni sono basate su sequenze prestabilite di posizioni ed esercizi  e  sono mirate ad aspetti specifici. Ad esempio, vi sono sequenze per la schiena, per la disintossicazione del fegato, per l'ansia. 

Durante la pratica, si vieni guidati il movimento, legando al respiro, alla posizione degli occhi e delle mani, al suono del mantra. Questo consente equilibrio, benessere e connessione con sé stessi. Il Kundalini Yoga è, infatti, lo yoga della consapevolezza, consente di  iniziare a incidere su barriere interne che spesso sono il vero «avversario» da battere, nella corsa come nella vita.

Yoga e corsa sono sempre più accostati. Forse perchè dietro un PB c'è un lavoro fatto su di se, per superare (oppure per accettare) limiti e barriere. Yoga significa unione di corpo e anima, ma anche di singolo con l'infinito. E per ogni traguardo raggiunto, c'è la sensazione di toccare un pezzetto di cielo.

Vi ricordo anche che sabato 19 alle 9.00 e alle 11.00 ci saranno due lezioni gratuite, in occasione della consegna dei pettorali per la Cardacrucca, a Tornavento di Lonate Pozzolo.


Per la pratica potete portare un vostro tappetino (la Cardatletica può mettere i suoi a disposizione), Soprattutto, una coperta per il rilassamento e un piccolo cuscino per star seduti comodi in terra. Per informazioni potete scrivermi su Facebook oppure alla mail libel.cardatletica@gmail.com

Vi aspetto, Sat Nam!


martedì 18 agosto 2015

Due Cardatleti alla Capanna Margherita

La Capanna Margherita è il rifugio più alto d'Europa, posto sulla quarta vetta del Monte Rosa, la Punta Gnifetti, a 4559 m di quota. Esserci arrivati è stata un'emozione talmente forte da quasi renderne difficile il racconto.

In realtà, il primo giorno in quota ci siamo scontrati con un muro che avevamo creato noi stessi, senza rendercene conto. Andati letto tardi e  svegliati prestissimo,  in poche ore siamo passati dai 216 m di quota di Castellanza ai 4000 m del ghiacciaio del Lys sul Monte Rosa, il tutto con il poco allenamento fisico di quest'anno. E' stata una debacle, e dopo le prove di cordata e ramponi, stanchi sfiniti, la nostra guida ci ha dato lo stop alla vetta del giorno, la Piramide Vincent. Sconfitti e demoralizzati, abbiamo girato il verso della cordata e siamo scesi al Rifugio Mantova, 3500 m di quota.

Ancora una volta senza rendercene conto, abbiamo creato il successo del giorno dopo. La nostra guida alpina, Gabriele Ghisafi della Società delle Guide di Gressoney, campione di gare di sci alpinismo e sci di fondo (e maratona in 2h e 29) ha deciso per noi. Ci ha visto scendere sconsolati ma col passo speditissimo (e che ce vo', è discesa!!). Poi, dopo aver scoperto le nostre esperienze di maratona e montagna, ha fissato la sveglia per le 4 del giorno dopo, aggiungendo che l'ultimo tratto verso la Capanna si fa con la testa e che quella c'era (due Cardatleti, scusate se è poco!).

Sveglia prima dell'alba, colazione in un rifugio con 120 ospiti attivi e impazienti. Cordata, ramponi, frontale e cielo stellato, con un mini spicchio di Luna. Uno scenario mozzafiato che non dimenticheremo mai.

La nostra guida si mette a "passo Margherita", lento ma regolare e continuo, e noi dietro. La giornata è già decisa. Sorge il sole, siamo in tanti, piccole formichine in fila nelle tracce, con i ghiacciai che sembrano dune altissime e imponenti. Non facciamo quasi nessuna pausa, andiamo avanti.
L'altitudine sembra non esistere per noi e poi... appare la Capanna aggrappata sul costone, il nostro traguardo. E come ben sa chi corre, vedere il traguardo è come essere attirati da una calamita,  le gambe lasciano il posto alla voglia di arrivare il primo possibile. Passa la fatica, c'è solo la Capanna. Andiamo avanti sulle ultime diagonali di salita ripida, concludiamo i 1000 m di dislivello e a 4,34 h della partenza mettiamo il piede sulla terrazza di legno.

Sotto di noi, ci appaiono nuvole e poi la Val Sesia di Alagna, la valle Anzasca di Macugnaga, il Cervino, le altre vette del Rosa. Un panorama irreale e indescrivibile. Ci siamo meritati una bella merenda, pizza margherita per Daniele e tris di torte con frutta per me: alla Margherita la cuoca non scherza e premia gli ospiti con menù speciali.

Foto d'obbligo con le maglie Cardatletica e Cardacrucca e  poi quasi di corsa il rientro, in 2h e 20.

La Capanna Margherita era un obiettivo di tutti e due, da prima di conoscerci. Adesso... vogliamo solo tornarci!

lunedì 17 agosto 2015

Il secondo Chakra: la nostra energia creativa


Riprendo l'argomento dei Chakra, i centri d'energia presenti nel nostro corpo secondo l'anatomia sottile orientale.

E' il turno del secondo chakra, collocato nella zona degli organi genitali. Potrebbe sembrare un centro d'energia a luci rosse, ma questo colore è già stato presidiato dal primo chakra, e qui siamo sul colore arancione!

I riferimenti ai colori non sono casuali, e possono essere usati per stimolare aspetti di sé. Per cui, allenarsi indossando dell'arancione vuol dire stimolare il secondo chakra, che si chiama

SVADISTHANA

Significa dolcezza, e in genere viene associarlo al sesso per la zona fisica dove è collocato. In questa sede, vi suggerisco una visione più ampia: desiderio e passione nel senso di creatività ed energia per fare e realizzare progetti.

Mi piace pensarlo come il chakra dell'entusiasmo, quello che ci fa iscrivere a una gara senza pensare se avremo le gambe per correrla, oppure decidere di svegliarci alle 4,30 di domenica per un allenamento con gli amici. E, infatti, correre all'aria aperta, nuotare in acque libere, muoversi in un bosco implica attivare il secondo chakra per connettersi con la natura. Riguarda sentimenti ed emozioni quindi, aspetti che in noi sono poco governabili e controllabili.

Non a caso, l'elemento acqua domina Svadhistana, Questo fa pensare al chakra ben attivato, nella metafora del liquido capace di arrivare ovunque e di essere perseverante verso un obiettivo, come la goccia che,  cadendo, buca la roccia.  Ma anche al secondo chakra debole, come l'acqua che ristagna e imputridisce.

Conseguentemente,  governa anche il funzionamento dei reni,  dove eliminiamo la nostra acqua.

Questo secondo chakra ci vede in relazione, ci fa essere animali sociali,  curiosi degli altri. Anche se l'emozione che vi domina fa si che tutto sia un po' scolpito secondo le nostre idee e il nostro punto di vista. E, a  proposito di relazioni, è il chakra legato al senso del gusto, quindi il piacere di mangiare e di condividere cibi con gli altri.

Questo chakra regola la sessualità, la riproduzione, dandogli il taglio del Tantra, dove queste sono "attività" finalizzate all'elevazione spirituali e alla vitalità,  non a semplice "fitness" da letto.

In sintesi, un chakra cui dedicare attenzione per quanto puo' portare vitalità ed equilibrio alla  nostra vita e permetterci di avere sempre una mentalità entusiasta e pronta alle novità, come si addice agli sportivi. 

Conclusi i 7 chakra, presenterò degli esercizi per  lavorarci con il Kundalini Yoga. Per adesso vi lascio alle vostre riflessioni, Sat Nam!



venerdì 26 giugno 2015

21 giugno 2015: i record del primo International Yoga Day!

 Il 21 giugno scorso è stato celebrato il primo International Yoga Day, istituito dall'ONU nel dicembre 2015. La scelta del giorno più lungo dell'anno non è stata casuale, anzi ha voluto evidenziare la luce della pratica yogica nel corpo, nella mente e nello spirito.

I festeggiamenti sono stati un po' ovunque nel mondo, accomunati dall'avere dato a tantissime persone la possibilità di fare yoga e meditare in luoghi importanti e unici, come la Piazza del Campidoglio di Roma. Il significato del giorno dello Yoga è, soprattutto. quello di avvicinare alla pratica e diffonderla.


La vittoria per l'evento più spettacolare è stata data ai padroni di casa, nel senso che la lezione tenuta in India, a Nuova Delhi, è entrata nel Guiness dei Primati. Ha accolto 35.985 partecipanti, provenienti da 84 diverse nazioni. La pratica ha compreso 21 asana, occupando l'intero Rajpath, il viale che collega il palazzo del presidente con l'India Gate (un arco ispirato a quello di Costantino, dedicato ai soldati indiani morti in guerra) L'effetto della foto è impressionante e, non a caso, in quest'occasione, il viale è stato soprannominato «yogipath» 

Tra i partecipanti alla lezione c'è stato anche il Primo Ministro Narenda Modi, grande fautore della diffusione dello yoga, al punto che ha istituito in India un ministero che si occupa di Medicina Ayurveda, Naturopatia, Omeopatia e Yoga. 

Quindi, se volete provare l'ebrezza di vivere la lezione dei record, ecco il link alla registrazione con tutte le spiegazioni delle asana. E se considerate che erano stati allestiti due mila schermi per seguire la lezione, potete veramente sentirvi parte della lezione, magari proprio accanto al Primo Ministro Indiano!.

martedì 16 giugno 2015

Alessandro Mastri: la nostra attivissima new entry!

Allora, Alessandro, neocardatleta  ma già tante gare corse con la nostra canotta. Vogliamo conoscerti meglio, ci racconti la tua storia di runner?
Corro da poco. O meglio, ho ri-iniziato a correre dopo 27 anni di STOP.
Io sono nato a Cardano e correvo in una società di Cardano al Campo che esisteva appunto oltre 25 anni fa, si  chiamava "ATLETICA CARDANO". Nata come la Cardatletica per i giovani. Dovrei ancora avere la tuta e la canottiera sociale in giro da qualche parte. Ricordo che ho fatto le categorie ragazzi e cadetti, poi quando sono passato alla categoria allievi, ho fatto il passaggio  obbligato alla Gallaratese alla pista delle Azalee, in quanto loro non gestivano la
categoria allievi. Non so come mai, ma qualche anno dopo la società si è sciolta. Io nel frattempo, nella Gallaratese venivo indirizzato a fare i 400H dall'allenatore, che  era il Cappelletti e dovrebbe allenare ancora, mi pare (ai tempi era anche professore  all'ITIS di Gallarate). Forse per esigenze di squadra, non so. Ma quel cambiamento, unito all'età in cui pensi alle ragazzine, mi ha fatto smettere e ho abbandonato l'atletica leggera, anche se ho ancora le chiodate, però..

E questo ri-inizio di corsa?
 

Dopo oltre 25 anni di stop e 25 Kg di sovrappeso, ho deciso di tornare a correre, tentando  dapprima con un tapis roulant in casa, ma senza trovare la passione, e poi mi sono convinto a correre all'aria aperta. Ricordo ancora la prima uscita,  6 km terribili e lunghissimi sulla ciclabile vicino a casa tra Cardano e il cimitero di Samarate, mentre pioveva. Tornato a casa, ho avuto quella sensazione mista di fatica e piacere, con la testa che si libera dai cattivi pensieri e dalle cattive abitudini, sensazione che non ricordavo più. E da li è ri-iniziato tutto.
Purtroppo a dicembre 2014, ho subito un incidente in auto che mi ha causato la rottura dello sterno e ho dovuto smettere due mesi, perdendo la poca forma che mi ero riconquistato.
Sono ripartito a Febbraio 2015 con gli allenamenti. Intanto si è aggregata a me anche mia moglie. Una volta alla settimana viene a correre con me. Abbiamo due lavori molto diversi, io lavoro in una azienda come impiegato, mentre lei lavora in negozio e ha tutte le domeniche impegnate. Così, almeno correndo insieme, trascorriamo qualche momento insieme.
Quest'anno mi sono iscritto al Piede d'oro, e vorrei riuscire a fare almeno 20 gare a fine anno, per avere il riconoscimento, così come al Circuito criterium, che con 7 gare avrò il riconoscimento finale. Mi sono anche iscritto al Giro del varesotto per lo stesso motivo e
 ho preso il mio gadget di "finisher" maglietta e medaglia. Ho finito con la media di 4.37 e sono contento di non essere arrivato ultimo.


E in questa nuova vita da runner, come mai Cardatletica?
Come mai la Cardatletica? E' stato per caso! Nel senso che avevo intenzione di iscrivermi in una società e di fare il certificato medico agonistico per poter correre le gare in modo "agonistico" e non amatoriale. Non per chissà quali ambizioni, ma più semplicemente per poter avere un gadget ricordo dela corsa.
Infatti ai primi di novembre 2014 mi iscrivo alla maratonina di Busto, o meglio alla 10km, perchè la maratonina è solo per i tesserati con certificato medico agonistcio. Ma io volevo avere la maglietta della corsa, e quindi ho deciso di trovarmi una società nella quale iscrivermi; ma per quella corsa era ormai troppo tardi.
A Novembre 2014 faccio la mia seconda gara che si correva appunto a Cardano, era il 2°

Memorial Laura Prati, e li noto una persona, non ricordo chi fosse, che indossava la
maglietta della Cardatletica.

CARDATLETICA??? Penso io...  ecco la soluzione. Cerco su internet, e trovo la sede a 50 metri da casa mia...contatto quindi subito il presidente (l'ENEA) e trovo una persona gentile e modesta come poche, ma con quella scintilla accesa negli occhi. Il che mi ha fatto subito una buonissima impressione. Faccio una piccola ricerca, e trovo che quella persona quasi timida, è stato  campione italiano piu e piu volte. Ho visto il video della sua vittoria sugli 800m nel 2013, e lo ho guardato e riguardato parecchie volte, riuscendo ad emozionarmi io per lui. Questo è stato il motivo della scelta. Trovare persone abili e brave, ma che non se la menano per il  fatto di essere brave, e invece sono a disposizione per consigliarti e migliorarti.  Io so di essere un tipo solitario, e a volte do l'impressione di essere antipatico a chi non mi conosce, ma è solo perchè tendo a tenere dentro le emozioni, e a non aprirmi se non dopo avere capito bene chi ho di fronte.

E quindi, che progetti hai?
I progetti per quest'anno sono di concludere le 20 gare almeno nel piede d'oro, le 7 gare
almeno nel circuito criterium, e la maratonina di Busto che mi ha fatto ripartire a correre l'anno scorso (è anche gara sociale quest'anno).


Una curiosità: Sei tesserato da quest'anno, ma quante gare hai fatto?
Sono tesserato da gennaio ho fatto 26 gare ad oggi. Le ho contate giusto ieri sera che ho messo a posto i volantini e pettorali che sto tenendo da parte

Ma sono tantissime, complimenti!!! E per il futuro a cosa punti?
 Nel 2016 fare qualche mezza maratona, e nel 2017 tentare la  maratona. Non so ancora quale.
Ricordo solo che una volta ho letto che la maratona inizia quando inizi a pensare di farla. Prima però ho bisogno, di migliorare in tutti gli aspetti della mia corsa. perdere chili di
sovrappeso, migliorare la tecnica di corsa, aumentare resistenza alla fatica, potenziare le
gambe.

Poca roba, no? un po alla volta... con la cardatletica, ce la farò...

mercoledì 3 giugno 2015

12x1 ora: Intervista a Peter Agnefjall

Innanzitutto, grazie! Siamo veramente felici che, a poche ore dell'evento, abbiamo la possibilità di
parlare con Lei e soprattutto di scoprire quello che ci aspetta! Grazie ancora, Presidente!
I'm sorry, stiamo attenti a usare la parola Presidente che soprattutto oggi, e soprattutto su questo blog, di Presidente ce n'è uno ed è Mr Zampini.  E poi lasciamo stare, noi scandinavi siamo informali e quindi.. non sono venuto qui per parlare di titoli onorifici ma di prospettive future.

Benissimo, allora, le lascio completamente la parola! Come e quando è nato il progetto Cardatletica?
Le confesserò, non da pochissimo. Abbiamo subito tenuto d'occhio questa squadra perché sapevamo che avrebbe rappresentato una grossa sfida, e quindi volevamo essere noi i protagonisti e, anche nel nostro caso, i vincitori!


Ma è possibile avere dei dettagli?
In breve: in qualità di Amministratore Delegato IKEA, abbiamo chiaro il problema: una squadra che nasce e cresce in fretta, e quindi una grande quantità di trofei che devono avere la giusta collocazione. 
Le spiego: puntiamo a ideare un concept di scaffale che sia in grado di descrivere nel tempo i successi della squadra.
In poche parole: adesso c'è il Trofeo Peppino Castiglioni che resterà alla squadra date le due vittorie consecutive:va valorizzato e messo in risalto. Al tempo stesso, è chiaro che ve ne saranno altri di equivalente importanza, quindi non basta piazzarlo in evidenza. 
E quindi: serve uno scaffale che sia a sé ma che, al tempo stesso, sia anche parte di un modulo che sia in grado di raccontare la storia della squadra.  Un po' come il lettino che cresce con il bambino, un nostro cavallo di battaglia. Stiamo quindi pensando a un mobile a mensole che cresca con la squadra! Devo parlare con la vice presidente Mrs Visentini, perchè contatteremo lei per trattare nei dettagli. 

Grazie presidente, non le faccio perdere altro tempo. Per concludere, può riassumere in una frase l'obiettivo di Ikea per Cardatletica?
Abbiamo già attivato i migliori creativi perchè volevamo un claim che fosse impattante. E posso dirvi con orgoglio che noi potremo "Assemblare  il futuro di Cardatletica"!
Complimenti ancora ragazzi!


giovedì 28 maggio 2015

Il primo Chakra: le nostre radici (e i nostri piedi...)

Ma com'è fatto un chakra? Andiamo per ordine, e quindi partiamo dal primo!  Sono sette centri di energia dinamica collocati lungo la spina dorsale, e hanno ognuno un "ruolo specifico", andando così a incidere su emozioni, comportamenti, aspetti fisici. E' interessante la corrispondenza che hanno con il sistema endocrino, e infatti ognuno di loro corrisponde a una ghiandola o a un plesso dei nervi.
MULADARA
Il suo nome in sanscrito significa "radice", ed è collocato alla base della spina dorsale.  E' di colore rosso. Dal punto di vista simbolico, rappresenta il radicamento, il contatto con la  nostra vita quotidiana e le abitudini. Un po' come un organo di senso si occupa di vista o  di udito, il primo chakra "sovrintende" il nostro appartenere e il nostro avere radici. In una famiglia, in un luogo, in una squadra! L'appartenenza è essenziale per un essere umano, perchè siamo animali di branco e abbiamo bisogno di una comunità che ci sostenga e ci rappresenta. E questo ci porta sicurezza, solidità e capacità di avere costanza.

Dal punto di vista fisico, il primo chakra è collocato nell'area dell'ano e dell'intestino crasso. Quindi, sovraitende le funzioni di eliminazione, e simbolicamente indica il ridare alla terra quello che gli abbiamo preso. Al primo chakra  sono legati anche gli arti inferiori, proprio le nostre gambe e i nostri piedi, le ginocchia... ovvero quei pezzi di noi che ci permettono di correre. Non a caso, è legato alle ghiandole surrenali, alla produzione di adrenalina... e credo di avere detto tutto!

Quindi, il nostro sport ci consente di stimolare questo chakra, e con i nostri passi riprendere un contatto profondo e intenso con la terra. Perchè la conoscenza dei chakra serve proprio a questo, a riattivare equilibri persi e disfunzioni: sono centri di energia, una sorta di piccolo vortice, e con pratiche di yoga mirate possono essere attivati, oppure riequilibrati.

Con la corsa, possiamo dire di rendere ben attivo e presente questo chakra, ed è un aspetto importante, perchè è il primo e fa da sostegno agli altri. La mia riflessione, è che spesso lo stimoliamo troppo, e questo porta non solo a squilibri nel fisico (e nei suddetti arti inferiori) ma anche a squilibri di tipo psicologico, per cui ci sottoponiamo a sforzi eccessivi, agiamo con rabbia o frustrazione.   Cosa fare? Un primo passo è riprendere Shavasana, con una buona respirazione addominale lunga, lenta e profonda. Un modo di ridare il giusto ritmo anche a questa parte profonda di noi. Importante perchè rappresenta la nostra "strumentazione" da corsa e perchè è la base che sostiene tutto!

Chiudo con il saluto del Kundalini Yoga, un mantra che significa "vera identità".... Perchè chi corre lo fa  anche per ritrovare il suo vero modo di essere! E quindi.. Sat Nam!


martedì 26 maggio 2015

l'intervista ricambiata: Susanna Cesarini

(....continua dall'intervista precedente a Piero Fortunato, che ha chiuso le sue risposte facendomi delle domande.. e da li ripartiamo!)

Ora però mi piacerebbe provare ad invertire le parti. Tu hai intervistato un po’ tutti in Cardatletica… ma chi è Libel?
Libel è il mio nick sportivo! E' nato nel 2000, durante un corso di arrampicata al Terminillo. Ero scarsa a salire, ma impeccabile a scendere dalla parete, e fui definita leggera come una libellula. Da qui arrivò Libbé in romanesco.. e quindi fu trasformato nel più elegante Libel...

Tu corri?
Diciamo che sto riprendendo.... In generale adoro gli sport di resistenza. Mi piace essere da sola, non preoccuparmi della relazione/reazione altrui e costruire i miei progressi con il fisico e con la mente. E mi piace l'incognita di una gara lunga, di cui non è scontato che passerai il traguardo, e dove la sfida è gestire le forze e costruire un risultato. 
Da sempre vado in montagna, escursionismo. MTB e sci di fondo. Ho iniziato a "usare le gare" da un decennio, come motivazione per un allenamento regolare, dato che pratico la vita spericolata di una libera professionista che viaggia e non ha orari. 

Ho iniziato a gareggiare facendo due volte la Marcialonga, la gara più importante d'Italia per lo sci di fondo, 70 km in Trentino. Poi vivendo a Roma ho dovuto ripensarci alla neve... e quindi sono passata alle gare di corsa!




Hai corso?
Ho iniziato a gareggiare dal 2006, facendo soprattutto trail di 20/25 km tra Lazio e Abruzzo. Un approccio molto 'all'amatriciana": pochissimo allenamento, tanto divertimento con gli amici. Durante la settimana, corse lungo la ciclabile del Tevere e nei parchi di Roma. Poi, quasi per scherzo, nel 2009 ho fatto la maratona di Firenze, senza nessuna preparazione. Ne è uscito un 4,33 h (all'arrivo ho pianto dalla felicità), ed è nata la voglia di vedere che effetto avrebbe fatto un allenamento specifico. E nel 2011 ho osato puntare al PB. Ho scelto la maratona di Berlino, ed è arrivato un 4.06 h, inatteso per i miei 51 anni. E dal passaggio sotto la porta di Brandeburgo si è aperta una nuova strada, verso un sogno: la maratona di Boston, l'unica dove il pettorale si guadagna sul campo e il tempo qualificativo per una donna over 50 anni era 4 ore.
 Ho iniziato ad allenarmi con entusiasmo  e.... quindi Padova 2012, quando il mio cronometro ha segnato 3,47 h. Iscrizione a Boston, entusiamo, progetti.... e. in febbraio 2013 il muro: lo stop per metatarsalgia. Persa Boston, persi due anni di lavoro, perso il sogno.
Per la rabbia mi sono riconvertita, potevo solo nuotare e ho puntato alla Travercorta, 5 km di nuoto nel lago d'Orta. Ho preso lezioni di nuoto (non sapevo fare lo stile libero), mi sono comprata una muta e l'ho fatta. Meravigliosa, e non sono arrivata neanche ultima! Inoltre, questa gara è stata la prima in cui Daniele mi ha aspettato al traguardo. Poi.... poi il resto è stato in salita, e senza mai vedere la vetta. La metarsalgia è stata curata male, plantari sbagliati, diagnosi imprecise... Credo di non aver rinunciato a correre solo perchè ho intorno a me ho solo runner.. E poi grazie allo yoga, che ha sostituto l'impegno fisico, e mi ha fatto trovare nuovi obiettivi

Perché alla Cardatletica?
Cardatletica, what else? Mi sono iscritta insieme a Daniele, sapendo che mi sarei trasferita nel Varesotto, ho iniziato con la squadra. Col senno di poi sono felicissima della scelta, mi piace l'entusiasmo che "circola" nei cardatleti e la voglia di fare sempre meglio, di sfidarsi a fare cose nuove e diverse. E poi ho trovato carta bianca per le mie proposte e questa è una cosa rara e bellissima. Quando ho ricevuto la felpa meritoria mi sono veramente commossa. (glisso sul legame d'amicizia con la Visentini e la Zampini family, penso che ci saremmo frequentati anche senza squadra di mezzo!)

Quali sono i tuoi progetti?
Correre!! Ho in sospeso almeno le maratone di Valencia, Reggio Emilia, Tromso, e forse Chicago. Non ho fretta, so che la vita sportiva è data dalla costruzione inesorabile di obiettivi.
Per ora le mie energie sono sul completare il corso di yoga, che mi richiede una pratica quotidiana intensa e mi lascia pochissimo per correre. E' una nuova finestra quasi inattesa,  fondamentale lo zampino di Daniele nell'aprirla. Io pratico yoga da 30 anni ma è sempre stata una cosa mia... da lui è nato lo stimolo di dedicare lo yoga agli altri., per passare benessere a tutti i livelli. E il mio nome spirituale "Seva Simran" (si, n'altro nome....) significa "servire gli altri in connessione col divino".. quindi l'altro progetto è mettere lo yoga al servizio di chi corre.



E poi ci sono progetti di corsa con Daniele: ci abbiamo preso gusto a correre insieme, dopo l'Archerun in Abruzzo, la prossima tappa sarà l'Ecomaratona del Chianti.



Un dettaglio finale: Boston 2013, è stata l'edizione dell'attentato. Mio figlio mi ha sempre accompagnata alle mie maratona all'estero. Se fossi andata, come le altre volte, mio figlio sarebbe stato al traguardo, e proprio nel momento dello scoppio. Non so se il mio infortunio ha salvato me, lui o entrambi. Di sicuro mi ha fatto riflettere su come ogni cosa vada guardata da un'ottica allargata e non solo pensando alle conseguenze del momento....

giovedì 21 maggio 2015

Finalmente, Piero Fortunato!

Allora, Pietro, finalmente! Cominciamo dall’inizio…
…si allora…era una fresca giornata di mezzo autunno del 1970…

Intendevo inizio dal punto di vista podistico: perché corri?
Non mi ritengo un corridore! Con i miei tempi sono un corridore mediocre! In realtà ho cominciato a correre quando ho visto che la pancia cominciava a farsi vedere

Quindi da quanto tempo?
Otto anni

E i risultati si vedono..
Diciamo che non gli ho dato la possibilità di farsi vedere

Perché alla Cardatletica?
Sono qui per i bambini e i ragazzi; mi è subito interessato il progetto che avevano in mente Enea, Stefania e Omar


Perciò quando sei venuto a conoscenza della nascita di una nuova società…
Come corridore la nascita di una nuova società non mi interessava, ma venuto a conoscenza del progetto mi sono subito messo a disposizione di questi ragazzi, che da semplici conoscenti sono diventati degli amici. Sono cardanese e ho tre figlie

Di quanti anni?
16, 13 e 7

E loro corrono?
Piccola e media si, la grande è molto impegnata in altre attività. Sono abituate a frequentare le palestre del paese perché praticano o hanno praticato altri sport

Quali altri sport?
Pattinaggio, pallavolo, danza…Avere la possibilità di far fare atletica ai bambini di Cardano nelle nostre palestre è stata la cosa che mi ha attirato maggiormente

E pensando alle tue corse?
Esordio della Cardatletica alle competizioni (Campaccio 2013)

Il mio primo anno è stato un viaggio ideale. Ho cominciato con i 60 metri per passare nel giro di qualche mese a correre la maratona: il percorso che in proiezione mi auguravo e mi auguro possa compiere questa società.

Che bello! Poi hai continuato?
Ho fatto un’altra maratona a Vienna, qualche mezza e quel che capita. So di detenere il record sociale assoluto non omologato di lancio del vortex. Mi alleno poco ma quest’anno da SM45 sto vivendo una nuova giovinezza che mi ha portato a migliorare i miei PB

Prossimi progetti?
Solo ragazzi. Sto facendo il corso da istruttore federale e comincio ad affiancare Enea negli allenamenti

Esordio dei nostri ragazzi alle gare (arena Milano)
Vai a correre con le tue figlie?
Purtroppo siamo super-impegnati…ma andiamo insieme agli allenamenti in palestra o in pista. La cosa più bella è vedere i gruppi dei nostri ragazzi crescere e quel che conta di più è la loro crescita e il loro affiatamento. L’emozione più grande non sono le gare ma vederli giocare e divertirsi. Per questo dobbiamo ringraziare Enea e Luca e spero fra poco anche il sottoscritto.




Ora però mi piacerebbe provare ad invertire le parti. Tu hai intervistato un po’ tutti in Cardatletica…ma chi è Libel? Tu corri? Hai corso? Perché alla Cardatletica? Quali sono i tuoi progetti? In attesa delle risposte penso di poterti ringraziare a nome di tutta la Cardatletica per quello che fai.

(questa si che è una chiusura sorprendente! Posso solo dire "sfida accettata"!)





venerdì 15 maggio 2015

RUN FOR PARKINSON'S CARDANO - PENSIERI

E' stata una settimana ricca di emozioni quella passata, una settimana convulsa, concentrata, con poco tempo a disposizione (vuoi la pioggia torrenziale di venerdì scorso che non ci ha permesso di segnare il percorso), ma la forza del nostro gruppo, ci ha permesso di riuscire ad organizzare la 1a Run For Parkinson's Cardano al meglio. Quindi un ringraziamento in primis a tutti i nostri soci e amici che si sono prodigati nella realizzazione del percorso, nella segnalazione in gara, nel ristoro, nel servizio scopa e un altrettanto grande ringraziamento agli sponsor e a tutti i Runners che hanno deciso di trascorrere un sabato pomeriggio insolito in nostra compagnia.

Un doveroso ringraziamento a Lidia, che ha creduto fortemente in questo progetto, agli amici del WoodinStock e all'ASPI di Cassano Magnago che ci hanno aiutato nella buona riuscita della manifestazione (i secondi) e deliziato per tutta la durata della manifestazione, dalle 17 alle 24 (i primi).

E stato qualcosa di nuovo, in certi versi di elettrizzante: partire per la gara con un "Personal Jesus" accompagnato dalla chitarra elettrica non è da tutti; però speriamo (noi ci crediamo) che questo tipo di manifestazione, che unisce sport, musica e solidarietà, abbia un'incidenza sempre maggiore e riesca a fare breccia nel cuore dei Cardanesi e in tutti i runners della provincia e oltre.

Noi continueremo, non ci fermeremo mai (siamo abbastanza testoni). Ora la parola a Lidia, che ci ha inoltrato un messaggio che, nel nostro piccolo, ci ha fatto un immenso piacere.



Foto by ARTURO BARBIERI 

Buon giorno a tutti

Il Coordinatore globale nonchè ideatore della RUN for PARKINSON'S, mi ha chiesto di inoltrarVi questo messaggio :

************************

Per ASD Cardatletica,

e per conoscenza al Comune di Cardano al Campo

Desidero ringraziarVi personalmente per avere organizzato per conto della Associazione Parkinson Insubria sezione di Cassano, la RUN FOR PARKINSON'S dello scorso 9 Maggio 2015.
Sono stato lieto di apprendere che la Vs. Associazione sportiva ha appositamente creato l'evento ex novo e si è fatta interamente carico di tutti gli aspetti organizzativi della manifestazione, sia per la parte tecnica, che burocratica , oltretutto devolvendo il ricavato dell'evento, all'Associazione Parkinson suddetta.
Si trattava di un progetto pilota, che grazie a voi, ha già prodotto ottimi risultati e centrato in pieno tutti gli obiettivi.
Grazie anche al Comune di Cardano al Campo ed in particolare all'Assessore dei Servizi Sociali, che ha supportato l'evento, contribuendo anche a conferire allo stesso la massima visibilità mediatica.
Questa RUN FOR PARKINSON'S di Cardano al Campo è uno splendido esempio di come lo sport possa sostenere il mondo solidale.

Alla A.S.D. CARDATLETICA va tutta la mia stima e gratitudine

Fulvio Capitanio 

Run for Parkinson’s
Global Coordination Team
R4PFirmaCorreoOPWPC2016

Twitter: @RunForParkinson

Facebook: https://www.facebook.com/CorreParkinson

Website: http://run4parkinson.org/

giovedì 23 aprile 2015

I Chakra, ruote dentro di noi

In quanto runner siamo abituati a sentire parlare di anatomia. Possiamo disquisire di vertebre, capacità polmonare, muscolatura femorali, metatarsi, tendine d'Achille. Siamo tra i pochi che sanno dove sta l'ileo psoas (maledetto!!) e cosa sia il trocantere. Purtroppo non è una conoscenza solo teorica, spesso queste parti si mostrano in tutto il loro essere, creandoci problemi proprio rispetto alla nostra pratica sportiva.

L'anatomia è la lettura del corpo, centrata sui suoi sistemi e organi tangibili, di cui si ha una percezione immediata. Se ci affacciamo ad Oriente, scopriamo che alla nostra visione anatomica se ne affianca un'altra, definita "anatomia sottile", perché riguarda aspetti intangibili del nostro essere, e si occupa di energia e coscienza.
Da un certo punto di vista, è come se anche l'anima avesse una sua struttura, con organi e funzioni. E, come ben sappiamo, la nostra parte invisibile, fatta di mente, di emozioni, di spirito, ha un grande impatto su di noi. Solitamente la frase "la testa non c'era, anche se ero allenato" chiude un'esperienza non soddisfacente di gara.




Questa visione orientale ha un'importante conseguenza, ovvero che si può intervenire sulla realtà fisica come su quella sottile. Che si può agire non solo con un massaggio decontratturante sul muscolo infortunato, ma si può anche agire su una mente spaventata dal dubbio che non guarisca. Come? Andando a lavorare sugli organi propri del sistema anatomico sottile, ad esempio sui CHAKRA.  

In  sancrito questo termine vuol dire  "ruota",  e infatti, i chakra sono una rappresentazione di sette centri di energia dinamica che abbiamo idealmente nel nostro corpo, lungo l'asse della spina dorsale.  

I chakra influiscono sulle nostre percezioni, sui nostri sentimenti e sulle nostre scelte, sul nostro modo di pensare e sulle energie che abbiamo.  Ognuno dei sette ha una sua "specializzazione", e si occupa di un'area del nostro essere, quasi fosse un organo di senso, che si occupa di amare, di comunicare,  di appartenere. 

I Chakra sono organi "sottili", ovvero invisibili, ma, al tempo stesso, nonostante questa loro  matrice "mistica", corrispondono ad aree del sistema endocrino oppure ai plessi dei nervi del corpo fisico. Hanno quindi una stretta correlazione con l'anatomia che conosciamo. E quindi, pensare in termini di lavoro sui chakra, può darci interessanti spunti di riflessione per migliorare la nostra condizione fisica e anche il nostro correre.

 Infatti, con la pratica yoga si può agire sul chakra, e renderli più funzionali. Su questo blog ve ne presentero' uno alla volta, con esercizi e asana specifiche.  E magari potranno essere una chance in più nei nostri obiettivi sportivi!

PS per questo post ho fatto riferimento al manuale "L'insegnante nell'Era dell'Acquario" e allo splendido "Gli Otto Talenti"

giovedì 16 aprile 2015

Stretch Pose con respiro di fuoco!

Nel post precedente vi ho presentato la delizia dello Yoga Kundalini, ovvero STRETCH POSE!  Un  bel lavoraccio vero? E pensate che si consiglia di praticarla appena svegli, per qualche minuto....

E non è finita qui! Per essere completo, questa posizione va fatta con una particolare respirazione, perchè la pratica dello yoga include anche il Pranayama, di cui ho parlato tempo fa: IL RESPIRO DI FUOCO

Si tratta di un ciclo continuo di respirazione, fatta solo dal naso, in modo rapido e intenso. 
Mentre si inspira si "gonfia" la zona attorno all'ombelico, mentre si espira si contrae la zona attorno all'ombelico. 
L'effetto è di "una sorta di stantuffo", fatto con la pancia, in modo ritmico e regolare. 
Infatti, il ritmo è sincronizzato con la fase di ispirazione e quella di espirazione, che sono sempre di uguale durata e continua, senza pause. Il ritmo dovrebbe essere di uno/due cicli di respiro (inspirazione+ espirazione) al secondo, quindi ben veloce

Non è assolutamente un'iperventilazione! E' un respirare ritmico e consapevole, con il resto del corpo fermo e leggero, non contratto (se non per i muscoli che stanno lavorando nella posa).

Le prime prove si possono fare stando sdraiati o in piedi, e subito si  sente il lavoro degli addominali. Il Respiro di Fuoco è ben di più, è una pratica di purificazione che lavora sullo smaltimento delle tossine, disintossica, aumentando energia e vitalità. Trattandosi di un lavoro di respirazione, aumenta la capacità polmonare.

Vi propongo questo video che, al di là delle spiegazioni in inglese, ben trasmette  il senso dell'impegno e dell'energia. All'inizio si possono fare prove moooolto lente, per pochi secondi. Con la pratica si arriva ad allungare il tempo e sentirne i benefici.

E quindi, infine, si puo' combinare Stretch Pose col Respiro di Fuoco.... non usciranno fiamme come nella foto ma che questo lavoro dia ottimi frutti, ecco, potrei metterci la mano sul fuoco!! 



venerdì 10 aprile 2015

Cardatletica per Run for Parkinson's!


Oggi vi presento Lidia Sbalchiero, una presenza fissa alle nostre gare, adesso promotrice della RUN FOR PARKINSON'S. che, il 9 maggio 2015, vedrà la Cardatletica impegnata nella sua organizzazione.

Lidia, adesso ti vogliamo conoscere, soprattutto come sportiva!
Sono in realtà una ex runner perchè non posso più correre come vorrei. Amo la corsa, perchè quando corro sono felice. A me la corsa porta consiglio. E' una sorta di meditazione vera e propria e un modo di estraniarsi dal resto. Purtroppo, l'ho scoperta tardi.. Ho iniziato a fare sport verso i 30 anni, ma ho scoperto la corsa solo parecchi anni dopo.

Poi è arrivata la diagnosi di Parkinson...
..i miei movimenti hanno iniziato diventare sempre più lenti, la mia scrittura diventava sempre più piccola e la sensazione angosciante di avere i piedi come ''incollati' al pavimento.  All'alba del 23 luglio 2010, arrivò la diagnosi : Parkinson.

Come si vive con il Parkinson?
Quando colpisce una fascia d'età come la mia, in molti casi, ci si vergogna di averlo. Io stessa ho nascosto tante volte le mani dietro la schiena, non volevo che gli altri si accorgessero che io tremavo. Ci si sente osservati e fortemente a disagio.... se poi ci si emoziona, il tremore aumenta in modo esponenziale.. Ci si chiude in se stessi, con il cuore divorato dalla paura del futuro e dall'ansia, che io chiamavo 'incudine sullo stomaco''.. E poi la depressione, perchè la mancanza di dopamina va ad agire anche sull'umore, col risultato di essere perennemente arrrabbiati col mondo e ci si isola, alzando delle vere e proprie barriere. Nonostante questo però, viene anche voglia di confrontarsi con altri malati. per capire se le sensazioni sono le medesime e tanto altro. Il fatto è che esistono circa una trentina di tipi di Parkinson, ognuno diverso dall'altro e con una evoluzione diversa. Facebook in questo caso mi ha molto aiutato, dandomi la possibilità di avere notizie sugli altri, senza espormi. Poi, un giorno ho finalmente avuto il coraggio di scrivere su Google la parola che non riuscivo neppure a pronunciare, 'Parkinson' ,e mi è apparsa la foto di Luca Guenna, con in calce il motto VINCO IO' Questo slogan ha avuto su di me l'effetto di un lampo nel buio: ho capito che lui era sulla mia strada.

Parlaci di lui!
Luca ha il Parkinson da qualche anno piu di me e, oltre alle cure consuete, ha una sua medicina,

cioè la musica. Ha una voce spettacolare che ha scoperto grazie al Parkinson, e canta tutto il repertorio di Elvis Presley e non solo... Ha iniziato a proporsi nei locali e formato una band. La sua storia di coraggio e passione per la musica ha fatto sì che si raccogliesse intorno a lui un certo numero di musicisti. Fu così che, quattro anni fa. tra una serata e l'altra si pensò di creare un festival rock ispirato a Woodstock. Il nome venne trasformato in WOODinSTOCK, che significa 'legna in magazzino' e cioè fare insieme qualcosa di importante. Bisognava individuare una location adeguata e la scelta cadde sul bellissimo al parco Berrini di Ternate. La prima edizione di WOODinSTOCK venne organizzata a tempo di record, tipo 4 mesi.

Chi partecipa a questo Festival, artisti col Parkinson?
Si propongono band di buon livello, ma anche arte e molto altro. . io lo chiamo il 'mio paese delle meraviglie'.E' un festival a scopo benefico che raccoglie i fondi per la lotta al Parkinson e si rivolge a tutti, indistintamente. '. Comunque, se vai sul nostro sito  trovi tutte le informazioni Quest'anno le date sono il 9,10,11,12 luglio sempre a Ternate
Adesso arrivamo alla Run for Parkison's!
Quando ami qualcosa in modo viscerale cerchi di restargli legata in qualche modo, cosi quando ho saputo dell'esistenza dellla Run for Parkison's, una corsa con lo scopo di sensibilizzare e raccogliere fondi per la lotta alla Malattia, mi ci sono buttata anima e corpo. Ho contattato subito la Responsabile per l'Italia e poi colui che ha ideato la Run for Parkinson ; Fulvio Capitanio, membro del World Parkinson Congress. Devi sapere che si tratta di una gara 'globale' e che si corre in 100 città in tutto il mondo (30 in Italia) con oltre 60.000 partecipanti.. Si tratta insomma dell'evento più importante in termini di partecipazione affluenza e risonanza, che riunisce la Comunità di Parkinson di tutto il mondo. Una volta ottenuto il permesso, ho dovuto comunicare il luogo dell'evento e coincidenza vuole che il Parco Berrini sia a ridosso di una splendida pista ciclo-pedonabile, che fa il il giro del Lago di Comabbio. E' stato come chiudere un cerchio, ricomporre un puzzle....
Io però volevo una grande RUN, con tanta gente, Non mi bastavano l 200 , 250 persone. E allora ho chiamato il mondo dei runner e mi hanno risposto in tanti : e sono arrivate in 440! E spero che quest'anno il numero sia ancora più consistente


Tu continui a correre?
Si, continuo. Alla Corricardano ho impiegato 28 min per 4 km e 200m. Avrei dovuto camminare, ma è troppo difficile resistere alla tentazione di correre. Comunque, è molto importante far passare il mesaggiio ai malati di Parkinson, che muoversi, fare sport anche nei limiti delle proprie posibilità è fondamentale, quanto le medicine, So che non è facile e non tutti i neurologi sottolineano a sufficienza l'importanza di questo aspetto.

E quindi l'edizione di quest'anno che vede la Cardatletica impegnata?
Quest'anno saranno 30 le città italiane ad ospitare la Run for Parkison in Italia. e Cardano al Campo sarà una di queste. Siccome le Associazioni Parkinson hanno qualche difficoltà a gestire una corsa, l'ideale è appoggiarsi ad una Società Sportiva per l'organizzazione. Ho chiesto alla Cardatletica, che ha accettato e quindi ho messo in contatto Enea Zampini con l'associazione Parkinson di Cassano Magnago, cui avevo proposto di farsi supportare per l'organizzazione della corsa. Quindi ci saranno due grosse Run for Parkinson, una a Cardano il 9 di maggio e un'altra il 12 luglio in concomitanza con Woodinstock. E proprio perchè dove andiamo portiamo musica, Stefania Visentini ha avuto la splendida idea di fare quella di Cardano in serale. E noi di WOODinSTOCK saremo all'arrivo, con le note di Luca Guenna. 

Grazie Lidia, è stato veramente emozionante parlare con te!

Per concludere, voglio dire che, oltre alla corsa, amo la poesia. Perchè il Parkison sviluppa una parte del cervello che da l'inclinazione all'arte. E per questo ho scritto una poesia che si intitola "Corri" e che recitato in questo video, dove troverete anche immagini della vostra gara!

Vi abbraccio e vi aspetto tutti a WOODinSTOCK

mercoledì 8 aprile 2015

Allungare e potenziare: la sfida "Stretch Pose"!

Lo yoga è troppo lento, calmo, io ho bisogno di qualcosa di più energico e attivo.. poi corro, devo allungare e potenziare....  Perfetto, abbiamo la cosa che fa per voi: STRETCH POSE. Letteramente, è la posizione dell'allungamento, ed è propria dello Yoga Kundalini.

Strecth Pose consiste molto semplicemente nello stare come nella mia foto (va bene anche su un tappetino, non è necessaria la balaustra. E poi stando possibilmente scalzi..).

Stretch pose si pratica così:
  • Sdraiarsi a terra,con la parte inferiore della schiena a terra;
  • Alzare la testa, andando a toccare il collo con il mento. 
  • Sollevare le braccia con i palmi delle mani rivolti verso l'interno
  • Sollevare  in un unico blocco gambe e piedi di  circa 15 cm da terra. Allungare le gambe e piedi il più possibile in avanti (senza toccare terra) mentre gli occhi fissano la punta dei piedi.
E' prevista anche una particolare respirazione, di cui parlerò la prossima settimana.

In Stretch Pose, il lavoro intenso riguarda unicamente la zona dell'ombelico. Le gambe e le braccia, infatti si distendono nell'allungamento.

 Comprensibilmente  Stretch Pose ben potenzia gli addominali, e fa fare un lavoro intenso agli organi dell'apparato digerente e dell'area pelvica ( e per questo non è indicato alle donne nei giorni del ciclo).

Solitamente  Stretch Pose si tiene per 1/3 minuti. In ogni caso, vi sono delle strategie di "avvicinamento" alla posizione completa: innanzitutto, tenere le mani sotto i glutei; quindi si può scegliere se alzare una sola gamba alla volta oppure alzarle entrambe per 10 secondi, poi rilassare per 10 secondi e quindi ripartire.

Per ulteriori dettagli, purtroppo solo in inglese, potete visitare il sito della 3HO,  che si occupa di diffondere lo Yoga Kundulini, e trovate Strech Pose a questo link

Non resta che provare Stretch Pose, vero?

sabato 4 aprile 2015

Buona Pasqua Viola Verde e Bianca!


BUONA PASQUA!!!!!!

PS l'uovo della Cardatletica è un po' particolare... Non c'è la sorpresa, ci sono invece i progetti i sogni gli obiettivi le gare i tempi.... 
E sono cose da creare momento dopo momento, ma che,  alla fine valgono ben più di qualcosa trovato per caso!


giovedì 2 aprile 2015

L'asana del coniglietto pasquale!


Pasqua ha un profondo significato religioso legato alla resurrezione. Pensando in prospettiva ampia, Pasqua e il suo periodo dell'anno rappresentano la rinascita, con piante e fiori che riprendono i colori vivi. E con noi runner che finalmente ritroviamo il piacere di stare all'aria aperta, non solo per il tempo dell'allenamento,

E in questo momento dell'anno puo' esserci qualcosa che riguarda lo yoga e la corsa? Direi proprio di si!

Ad esempio, prendere tempo per fare stretching  (o magari yoga) all'aperto. Non solo per il piacere di non stare in casa, ma come momento dedicato a sè, facendo attenzione ai punti di tensione del corpo. Visto che è una fase di ripartenza, si può decidere di andare a vedere cosa ci dicono quelle zone tese e doloranti, e magari trovare una soluzione...

Altra cosa, è il momento buono per iniziare  a dedicare alcuni minuti a una  respirazione lunga lenta e  profonda, prima e dopo correre. Anzi, è l'occasione per scoprire come è messo il  nostro respiro, come possiamo allungarlo e renderlo più rasserenante..

Prima di passare agli auguri: per i puristi voglio ribadire che non ho volutamente trattato di Sasangasana, l'asana del coniglio.   Qui la parola l'ho lasciata a uno yogi d'eccezione, il  coniglietto pasquale. Il quale ha scelto l'asana da praticare, trovando rilassante allungare lateralmente le orecchie  e unire le mani in preghiera nella posizione sulla testa! Io ho chiesto alla nostra dirigenza se fosse possibile tesserarlo, dato che, in definitiva, alla FIDAL basta una data di nascita! La risposta è stata positiva, adesso vediamo di trovare un veterinario che possa fare il certificato d'idoneità sportiva...  La canotta è comunque già pronta e indossata!

PS Il coniglietto ci è stato presentato da Lo Studiolo, Roma

mercoledì 1 aprile 2015

Primo annuncio: La Cento kilometri di Cardano

Un grande evento è previsto per il 2016 e siamo orgogliosi di annunciarlo! Stiamo attendendo la conferma della data da parte della FIDAL, di una gara unica nel suo genere.

LA CENTO KILOMETRI DI CARDANO AL CAMPO
  
  La competizione si svolgerà su un circuito di circa 800 metri - misura non casuale,  un dovuto omaggio al Presidente Enea Zampini e alla sue vittorie su questa distanza. 

La 100 kilometri si svolgerà interamente nel centro storico di Cardano al Campo e il tracciato al momento è top secret, abbiamo solo un dettaglio relativo a una delle prove, affidate a degli specialisti delle lunghe distanze.


In sintesi, le misurazioni continuano ed è già partita la macchina organizzativa, il cui obiettivo è consentire agli atleti di  vivere un percorso variato e tecnico, che, allo stesso tempo, valorizzi il territorio e consenta al pubblico di seguire tutti i momenti della gara.

Per quanto riguarda i ristori, abbiamo riscontrato con piacere la grande disponibilità data da bar, salumerie, polpetterie e friggitorie di Cardano al Campo, che metteranno a disposizione i loro prodotti e i loro locali per consentire agli atleti di rifocillarsi. 

Per il momento non possiamo aggiungere altro, continueremo ad aggiornarvi su questo grande evento sportivo. Non possiamo chiudere senza citare il principale sponsor della nostra 100 km di Cardano al Campo, la Premiata Pescheria di Secondo De Maggio e C.  











Un po’ di numeri dell'organizzazione e tanti grazie!


Corri Cardano, siamo stati proprio Bravi!

578 (di cui 24 nostri portacolori) i partecipanti alle gare nonostante la coincidenza con la Stramilano,  30 persone (24 nostre e 6 della protezione Civile ) sul percorso per segnalare e garantire la sicurezza, 10 persone ai ristori ed altre 8 persone incaricate della gestione e di servizi gara. Al tutto vanno aggiunte altre 7 persone che oltre a correre si sono prodigate, alcune sin dal sabato, per l'ottima riuscita della Manifestazione. Quindi, dopo un doveroso grazie per le 6 persone della protezione civile, ed un sentitissimo ed immenso grazie per l'indispensabile aiuto fornitoci dai 3 "amici da Paura", Simone Busetto, Daniele Bonesini ed Antonio Trogu, non posso che ringraziare ed essere ORGOGLIOSO della Nostra CardAtletica, non solo per l’ottima riuscita e le ottime sinergie organizzative raggiunte, ma soprattutto per il coinvolgimento di squadra, con ben 63 CardAtleti coinvolti tra coloro che si sono volontariamente prodigati e ben poco risparmiati per questa manifestazione e coloro che l'hanno solo corsa, il che è veramente tanto, soprattutto se consideriamo che ad oggi siamo 95 tesserati tra giovani ed adulti. Per cui, ribadisco, quanto sono orgoglioso della nostra Squadra, anche perche’ il raggiungimento di questi risultati in soli 3 anni di attivita’ non credo sia cosa da tutti. Se a questo aggiungiamo, che offriamo per i nostri tesserati la possibilità di poter disporre di consigli e quant'altro di allenatori qualificati e riconosciuti dalla Federazione Italiana di Atletica Leggera, unito alla possibilità di usufruire per ogni tesserato di lezioni gratuite settimanali di tecnica di corsa, utili si ad andar + veloci (questo ne è confermato dell'enormità di record personali siglati dai CardAtleti nel loro primo anno di militanza) , ma soprattutto utili a poter correre con meno incidenza di infortuni, possiamo considerarci una societa’ d’atletica a 360°  e non solo un gruppo podistico. 

CardAtleti, ormai è un dato di fatto: SIAMO UNA SQUADRA FANTASTICA e vi voglio ringraziare uno per uno, tutti voi CardAtleti Inside, tutti Voi che avete contribuito nell'ottima organizzazione di questo evento, quindi un GROSSO GRAZIE A (in ordine alfabetico):
Bergo Vania, Bosco Matteo, Callegari Adele, Castiglioni Lorena, Dalboni Lara, Dalboni Martina, Di Cosmo Beatrice, Di Cosmo Leonardo, Duchini Claudio, Duchini Giuseppe, Duozzo Maria Grazia, Evangelista Samuela (Samula), Ferri Alan, Filipas Luca, Fiorese Andrea, Fortunato Alessia, Fortunato Sara, Forunato Pietro, Gornati Stefano, Irritano Davide, Irritano Felice, Lia Giacomo, Mastri Alessandro, Natali Luigi, Panariello Antonio, Panariello Mario, Pina Roberto, Rampinini Fabio, Ramundo Giuseppe, Sarletti Antonietta, Secci Aldo, Secci Davide, Secci Gabriele, Secci Lorenzo, Speciale Martina, Spoti Antonio, Spoti Omar, Vanzago Aureliana, Vincenzo Speciale, Vinciprova Arianna, Visentini Stefania, Zampini Consolandi Lidia, Zampini Jacopo, Zampini Rachele, Zomegnan Noemi.

Un ringraziamento a parte lo merita Angotzi Emanuele, che non potendo correre ci fa l’enorme sorpresa di mettersi sul percorso ad allietare la gara suonando da par suo l’armonica…come a sottolineare che la corsa e la musica sono unite e inscindibili, sono entrambe una questione d’armonia.

Zampini Enea

martedì 24 marzo 2015

Giuseppe Duchini: il mio Electric Trail!

Dopo qualche settimana passata in non perfetta forma, in tutti i sensi, oggi mi sento felice per il bel
week end passato anche oltre la gara. Insieme a mia moglie Ornella siamo arrivati a Pont Saint Martin nel tardo pomeriggio, i bimbi siamo riusciti a lasciarli dal nonno.  La partenza era per le 7:00,e ho preferito essere già lì senza aggiungere ulteriori difficoltà oltre a quelle che mi aspettavano.

Il pettorale e il pacco gara me lo avevano già ritirato il mio socio Massimo, lui e sua moglie, insieme ad amici, erano già li dal venerdì sera. E' un caro amico che si allena e si cimenta solo in trail, È stato parlando con lui più e più volte che mi sono incuriosito per questa disciplina! E l'Electric Trail era la prima gara che non si accavallava con il Cardacampionato o altri impegni familiari e lavorativi. E poi il mio socio l'aveva già fatta e me ne aveva parlato!

Il tempo, meteorologicamente parlando, era meno peggio del previsto, piovigginava e basta, mentre il

clima era caldissimo, ed eravamo tutti impazienti di partire per l'avventura. Personalmente non vedevo l'ora di sentire il VIA! Per il mio percorso lungo (42 km e + 3600 m. dislivello) eravamo poche unità, meno di 200 come iscritti, mi risulta però che qualcuno non si sia presentato. Per il  percorso corto (18 km e  + 1335 m. di dislivello) che è partito poco dopo erano in circa 300. Non so dirti se per una gara del genere 200 iscritti sono pochi o tanti, ma parlando con chi ne sa è una gara che ad inizio stagione e con le difficoltà che porta in molti la evitano. 
In gara ho tenuto l'altimetria sotto controllo grazie all'utilissimo cartellino datoci dall'organizzazione che con un moschettone tenevo agganciato allo zaino a portata di mano.


La partenza è stata liberatoria, l'ansia positiva si è liberata! Il percorso come previsto è partito subito con un "vertical! ma le sensazioni erano positive. Prima del terzo km lungo i tubi, simbolo della gara, l'organizzazione ha anche allestito il salto della staccionata alla "olio cuore". Ma questo è solo l'inizio, la gara era appena iniziata.   Non nego che la mia caparbietà e il mio spirito competitivo mi ha portato per tutta la prima parte della gara a giocarmela con gli altri che mi stavano più o meno vicino.



La gara vera però è partita dopo il primo cancello orario a metà gara, lo strappo è stato importante.
La salita a oltre 1300 M aveva una pendenza da spaccagambe. Ma arrivati in vetta il "bello" doveva arrivare: La prima vera discesa!! Sassi e gradoni bagnati e le gambe che cominciavano a essere meno reattive mi ha fatto capire che non ci si poteva minimamente distrarre, la caduta era sempre ad un soffio. Vero però che il mio mantra nonsimollauncazzo mi portava a pensare che al prossimo ristoro mi sarei ripreso.


Nel frattempo comunque il paesaggio era stranamente magico anche con le nubi che un po si erano diradate lasciando lontana la pioggia. Questo terreno e in particolare questa gara è una delle più tecniche conosciute, le discese ancor più delle salite mi hanno massacrato. In salita tenevo bene, sui rari tratti di corsa davo il meglio ma in discesa è stata veramente dura. La foto dove vedevo Pont Sant Martin l'ho fatta all'ultimo scollinamento credo, intorno al km 34.. Un susseguirsi di emozioni!! Queste sono gare dove come è capitato anche me, per lunghi tratti viaggi completante solo, solo con il dolore fisico e la tua mente che viaggia.
Come tutta la gara, anche gli ultimi chilometri il pensiero era rivolto a Ornella, non vedevo l'ora di abbracciarla, era al traguardo. L'arrivo è stato meraviglioso, ho goduto come un bambino! Il mio amico Massimo ha concluso la gara qualche minuto dopo ma come me era contentissimo è finita dall'inizio conoscendomi bene, sapeva che l'avremmo portata a casa entrambi. Mi ha dato molta forza anche la sua fiducia. Lui è 3 anni che fa solo questo tipo di performance, io invece mi sono buttato in questo mondo del running non da molto e voglio sperimentare un po' di tutto

Ho fatto questa gara più per incoscienza che altro, il Trail è bellissimo ma il terreno così estremo mi ha fatto capire di essere arrivato al limite. In ogni caso è stato bellissimo finirla, finirla sotto anche l'obiettivo delle 10 ore. E allenato non certo bene visto i vari problemi fisici che anche nelle ultime settimane stavano intaccando un po' la mia convinzione. In ogni caso conoscendomi, sapevo che se fossi partito sarei arrivato sicuramente in fondo, non ho mai mollato.

l mio prossimo pensiero è rivolto verso alla buona riuscita della gara di domenica Corri Cardano, voglio dare il mio
contributo positivo alla Cardatletica.
Dalla settimana prossima ci inventeremo qualcosa! Questo 2015 comunque mi servirà per fare esperienza e spero di farle onorando maglia che mi ha adottato. E quindi, Forza CARDATLETICA!