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SITO CARDATLETICA

domenica 24 marzo 2013

I Cardatleti nell'acqua di Milano

Questo articolo inizia con le parole di una delle nostre ragazze, Paola è intelligente, caparbia e precisa e con precisione descrive quello che,  per tutti noi, è il rapporto con la disciplina che amiano.
E lo fa magistralmente.

Da campione d'un giorno a eterno perdente.. la corsa è così, di natura fetente, da buona carogna ogni tanto ti ricorda che non sempre i sacrifici sono ripagati.. se la ride sotto la bastarda, tanto lo sa che tutti gli "adesso smetto" e i "chi me lo fa fare" son grosse bufale, che manco noi stessi ci crediamo, e che domani siamo di nuovo lì a contare 3x4000- 5x2000 - 6x1000, recupero attivo, souplesse, lento, medio, corto, lungo bla bla e il metro vitale torna ad essere il minuto-al-kilometro. Tutto e sempre nell'incessante lotta contro i mulini a vento dei nostri limiti.
E io dico sì, noi "tapascioni" la freghiamo così, la stronzetta, questo è l'animo del Don Chisciotte che non molla mai e che da perdenti d'un giorno ci rende eterni campioni :-)

Dedicato a tutti i cardatleti, podisti e tapascioni.. grazie!


Paola Gobbo

Oggi Milano era bellissima.

Lo so son melensa, troppi noir anni '40, ma Milano sotto la pioggia ha un fascino senza pari.
La città, quando arriviamo è pulsante e colorata, son già partite la 10 km, quella che passa sotto il nome della gara dei 50.000 grazie al record di affluenze raggiunto anni fa, e la mini gara dei 5 km.
La gara dei 5 km per me è la gara dei bambini, non perché sia una gara minore, ma è la gara letteralmente dei bambini: ed è bellissima.
Soprattutto oggi, sotto un'acqua scrosciante, bimbi di un metro scarso rincorrono il palloncino rosso che hanno legato al polso: sono l'anima di una città.
E sono la sua speranza.
Il fatto che si voglia fare una cosa del genere senza curarsi di eventuali raffreddori, e altro, dimostra che c'è ancora qualcuno che ci crede.
Crede alla famiglia, al condividere e allo sport come veicolo per farlo.
Ma è anche la giornata dei 5497 che tagliano il traguardo della mezza maratona
E' la giornata dei nostri ragazzi che corrono la terza gara del campionato sociale, che denota tutta la nostra inesperienza.
Una mezza a Marzo come gara sociale, una mezza, gara da preparare per bene.
Ma va bene così, impareremo, ma la sostanza non cambia: siamo qui, loro sono qui.
Non tutti, anzi pochi; non al massimo, ma qui, e questo dimostra di che pasta siam fatti.
Arriviamo alla partenza: riscaldamento al parco sempione che li concia come degli specialisti del trial, intanto, la pioggia non da tregua.
Entrata in gabbia e due minuti al via.
E lì il delirio.
Indumenti e sacchi della spazzatura, improvvisati impermeabili, volano colorati all'esterno delle transenne.
È visivamente bellissimo, un modo di colori e forme che riempiono il cielo grigio.
E poi lui: lo sparo e il cannone a salve.
Sì va!
I ragazzi in viola, bianco e verde, compatti, subito dopo i primi, si augurano buone corse e lasciano gli amici al loro cammino.
Arriveranno alla spicciolata .
Primo il nostro presidente, nella sua peggior prestazione in mezza maratona, ma se si conta il clima tremendo e la mancata preparazione, si capisce il sorriso e il saluto che mi tributa all'arrivo.
Secondo la vera star della giornata.
Matteo Bosco che con il tempo di 1.26'13” migliora di ben 1' 58” il suo personal best nonostante il clima proibitivo e, se non bastasse, salva tutti i Cardatleti, da ipotermia certa, mettendo a disposizione docce calde e spogliatoi confortevoli.
Terza cardatleta a tagliare il traguardo, una non soddisfattissima Paola Gobbo.
A lei piace giungere preparata ma, questa volta, forse non centra la tenuta di gara.
Non nel senso di condotta ma nel senso di abbigliamento.
Il freddo si fa sentire, le gambe girano, la testa c'è, ma il freddo è tanto e l'arrivo in 1.31.24 , quarto posto di categoria, è ghiacciato.
Paola, sappiamo perfettamente chi sei e le soddisfazioni che ci dai e ci darai.
Dopo di lei arriva un'agguerritissima Colombo Francesca che è soddisfatta del suo 1.36'10”.
Francesca non molla e non cede mai, in vista del prossimo 7 aprile, quando i 42,195 km della maratona di Milano le faranno compagnia.
E alla fine arriva lui.
Aldo è formidabile, un uomo di rara allegria e volontà, un vincente dentro.
In gara non presta ascolto a dolori e fatica, pioggia e freddo...lui arriva.
Per Aldo Secci un 1.41.47 lontanissimo dal suo personale, ma che gli accende lo stesso il migliore dei sorrisi.
Forse, alla fine, è lui quello che vince.

A partire da questa gara, soprattutto per quelle molto lunghe, vicino ai primi 3 arrivati maschili e femminili ci saranno gli ultimi tre , sia uomini che donne.
Bisogna sempre celebrare l'eccellenza dei traguardi, senza mai dimenticarsi di quella degli intenti, ugualmente, altrettanto importante.

1° Limo Kiprop 1.01.49 – 2° Chemosin Robert Kwemoin 1.03.36 – 3° El Mazoury Ahmed ita 1.03.37
5493° Molinari Antonio MM 65 2.45.00 – 5495° Parisi Francesco MM 75 2.46.15 – 5496° Hannewi Joseph MM35 2.46.35

1a Kahenya Pauline Njeri 1.11.19 - 2a Jepkrgat Hellen 1.11.21 – 3a la magnifica EMMA QUAGLIA 1.12.37
5490a Origgi Elena 2.43.26 – 5494a Sanzo Daniela 2.45.46 – 5497a Bondarenko Aljona 2.46.35

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