
In realtà, il primo giorno in quota ci siamo scontrati con un muro che avevamo creato noi stessi, senza rendercene conto. Andati letto tardi e svegliati prestissimo, in poche ore siamo passati dai 216 m di quota di Castellanza ai 4000 m del ghiacciaio del Lys sul Monte Rosa, il tutto con il poco allenamento fisico di quest'anno. E' stata una debacle, e dopo le prove di cordata e ramponi, stanchi sfiniti, la nostra guida ci ha dato lo stop alla vetta del giorno, la Piramide Vincent. Sconfitti e demoralizzati, abbiamo girato il verso della cordata e siamo scesi al Rifugio Mantova, 3500 m di quota.

Sveglia prima dell'alba, colazione in un rifugio con 120 ospiti attivi e impazienti. Cordata, ramponi, frontale e cielo stellato, con un mini spicchio di Luna. Uno scenario mozzafiato che non dimenticheremo mai.
La nostra guida si mette a "passo Margherita", lento ma regolare e continuo, e noi dietro. La giornata è già decisa. Sorge il sole, siamo in tanti, piccole formichine in fila nelle tracce, con i ghiacciai che sembrano dune altissime e imponenti. Non facciamo quasi nessuna pausa, andiamo avanti.


Sotto di noi, ci appaiono nuvole e poi la Val Sesia di Alagna, la valle Anzasca di Macugnaga, il Cervino, le altre vette del Rosa. Un panorama irreale e indescrivibile. Ci siamo meritati una bella merenda, pizza margherita per Daniele e tris di torte con frutta per me: alla Margherita la cuoca non scherza e premia gli ospiti con menù speciali.
Foto d'obbligo con le maglie Cardatletica e Cardacrucca e poi quasi di corsa il rientro, in 2h e 20.
La Capanna Margherita era un obiettivo di tutti e due, da prima di conoscerci. Adesso... vogliamo solo tornarci!